Fatti di Roma

ALLARME INQUINAMENTO NELLA VALLE DEL SACCO, INTERVIENE IL MINISTRO COSTA

Le indagini sul fiume Sacco
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Questa è la situazione ancora oggi nel fiume Sacco dopo gli sversamenti di sabato sera. La guardia costiera ha effettuato nuovi prelievi e le indagini per individuare i responsabili stanno proseguendo. Avremo i risultati il prima possibile e il responsabile pagherà”. Così, in un tweet, il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa che allega anche delle foto sullo stato del fiume Sacco.

“Da oltre un ventennio, nel fiume Sacco continuano lo sversamento degli scarichi dei reflui di diverse attività industriali, senza alcuna depurazione e senza alcun controllo, come conferma il Piano di Gestione del Bacino Idrografico dell’Appennino Meridionale. La recente comparsa di decine di metri di schiuma bianca, è un ulteriore segnale della gravissima situazione già di massima allerta sia dal punto di vista ambientale che sanitario. Per questi motivi, chiediamo al Ministro dell’Ambiente se siano stati predisposti piani di bonifica concreta e repressione contro atti illeciti tesi a colpire l’ecosistema”. Così la senatrice di Leu Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto in un’interrogazione urgente sull’inquinamento del fiume Sacco al Ministro dell’Ambiente.

“Il fenomeno era ed è tuttora da attribuirsi alla mancata regolamentazione del sistema di scarichi da varia natura, in specie industriali. Ad oggi, nell’area, persistono condizioni di emergenza ambientale connessi ancora ad un sistema di collettamento e depurazione non idoneo o comunque non sufficiente a garantire standard qualitativi delle acque reflue compatibili con la tutela e salvaguardia delle risorse idriche – aggiunge De Petris – Tra l’altro, a fronte della compromessa situazione ambientale della Valle del Sacco, la Regione Lazio, per supplire alla pretesa carenza impiantistica di Roma Capitale nel trattamento della frazione indifferenziata dei rifiuti solidi urbani, ha intenzione di sfruttare l’impiantistica esistente nella Provincia di Frosinone. L’amministrazione regionale, immemore degli errori del passato, rischia di replicare quanto già avvenuto negli anni ’90, “scaricando” le inefficienze ed i ritardi nell’attuare la gestione del ciclo dei rifiuti sui territori provinciali, in particolare su quello di Frosinone. Il potenziamento delle capacità degli impianti esistenti e l’aumento del conferimento di Rsu presso gli stessi, comporta impatti ambientali non sostenibili nell’attuale e descritto stato ambientale della Valle del Sacco”.
“Si chiede pertanto al Ministro Costa – conclude De Petris – di intervenire per impedire sia il trasferimento dei rifiuti di altri ambiti e di nuovi impianti inquinanti, sia l’incenerimento degli stessi (con la dismissione degli inceneritori di Colleferro e di San Vittore), in un contesto ambientale già critico come quello della Valle del Sacco e della Provincia di Frosinone”.

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