Dal CampidoglioFatti di Roma

AL VIA LA BONIFICA DELLO STADIO FLAMINIO

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È iniziata questa mattina alla presenza dell’assessore allo Sport di Roma Capitale Daniele Frongia e all’architetto dell’omologo dipartimento Sport Roberta Sulpizio la bonifica dello Stadio Flaminio. L’intervento durerà un mese. Dopo quella appena conclusa al campo Testaccio dunque adesso tocca all’impianto polivalente in cemento armato, costruito a fine anni 50 sul progetto dell’ingegnere Pier Luigi Nervi e di suo figlio, l’architetto Antonio. Gli operatori Ama hanno iniziato il loro lavoro dalla zona esterna alle palestre che circonda lo stadio. La bonifica passerà poi a quelle che furono le palestre (piscina, pesistica, boxe, scherma) dove, con eccezione della palestra di pesistica, da anni sono presenti insediamenti abusivi. 9vunque sono accatastati vestiti, pentole, cosce di prosciutto e ciarpame di ogni tipo e le coperture di soffitti e pavimenti sono state spesso rotte per rubare il rame. Il costo della bonifica così come previsto dal bilancio previsionale di Roma Capitale è di 101mila euro Iva inclusa (cifra quasi identica a quella stanziata per campo Testaccio).

Una volta ripulito lo stadio sarà monitorato da una società di vigilanza privata ingaggiata dal Campidoglio. Solo che, come ha spiegato lo stesso Frongia: “Il contratto che abbiamo stipulato prevede 9.000 ore di vigilanza, ma va distribuito su tutti gli impianti sportivi a rischio insediamenti che, purtroppo, sono tanti”. Frongia ha anche spiegato che l’assessorato continua a lavorare per trovare un futuro allo stadio dopo l’ormai certificato mancato interesse non solo dell’ As Roma, ma anche della Ss Lazio (“Ho incontrato Lotito dieci volte, ma non è interessato”, ha detto Frongia). “Da due anni – ha spiegato l’assessore – insieme al dipartimento di Ingegneria dell’Università la Sapienza e alla Pier Luigi Nervi Association, lavoriamo sullo stadio Flaminio con un progetto internazionale finanziato dalla Ghetti Foundation per conservare l’impianto. L’obiettivo è capire come sta in questo momento questo capolavoro nerviano e come è possibile intervenire. Temporaneamente l’obiettivo è quello di bonificare la struttura e controllarla, mentre per la soluzione definitiva lavoriamo con il Coni e la Federazione italiana Rugby sull’ipotesi casa del Rugby o comunque per trovare allo stadio una destinazione come impianto sportivo, mantenendo le palestre nei locali interni senza centri commerciali o cose del genere”. (xcol4) © Agenzia Nova – Riproduzione riservata

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