Angolo della Salute

AL SAN CARLO DI NANCY NUOVO CENTRO CHIRURGICO PER L’OBESITÀ

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità oltre un miliardo e mezzo di adulti sopra i 20 anni è obeso o in sovrappeso. In Italia, in particolare, l’obesità è un fenomeno che ha registrato una crescita costante negli ultimi anni: secondo l’Istat, il 36,6 per cento degli italiani è in sovrappeso e il 10,6 per cento è obeso, con una prevalenza nella popolazione maschile.

Per quanto riguarda il sovrappeso i maschi ricoprono il 45,6 per cento e le femmine il 28,1 per cento del totale, per quanto riguarda l’obesità invece i maschi sono l’11,6 per cento e le femmine il 9,5 per cento del totale. Il Lazio è in terza posizione tra le regioni italiane con il maggior numero di individui in eccesso ponderale o obesi, condizione cui si associa nella maggior parte dei casi un diabete di tipo 2 (dati Oms 2019). L’ospedale romano San Carlo di Nancy, struttura di riferimento per la chirurgia mininvasiva, da oggi implementa i suoi servizi grazie all’esperienza di un’équipe specializzata nel trattamento della grave obesità con il nuovo dipartimento di “Chirurgia bariatrica e metabolica”, coordinato dal professor Paolo Gentileschi.

Il nuovo centro è stato inaugurato alla presenza del viceministro alla Sanità, Pierpaolo Sileri, che ha spiegato: “Qui inizia il futuro di una unità di chirurgia per il trattamento dell’obesità. Il problema dell’obesità è stato un po’ troppo trascurato negli anni scorsi. Si parla di 24 mila interventi fatti a fronte di milioni di persone affette da obesità in Italia. Negli anni passati – ha aggiunto Sileri – molto è stato fatto sulla prevenzione, ma molto deve essere ancora fatto, anche per quanto riguarda l’approccio chirurgico. La chirurgia dell’obesità è difficile dal punto di vista tecnico ma anche dal punto di vista delle comorbidità. Questo tipo di chirurgia deve essere fatto solo in centri con alti volumi e in cui una buona equipe è in grado di affrontare il trattamento.

Dovremo finanziare la formazione e la ricerca – ha sottolineato Sileri -, spero di poter agire in questo senso nei prossimi mesi. Intendiamo creare un tavolo al ministero che valuti l’aspetto chirurgico. Bisogna fare di più per migliorare la qualità di vita delle persone affette da obesità. Bisogna fare di più per migliorare la qualità di vita delle persone affette da obesità. Dobbiamo investire oggi sulla salute – ha concluso – facendo in modo che quei soldi rientrino nel sistema sanitario, perché andremo a risparmiare sulle cure e l’assistenza per chi è affetto da obesità”.

Nel nuovo dipartimento di Chirurgia bariatrica e metabolica dell’ospedale San Carlo di Nancy di Roma, l’approccio multidisciplinare contraddistingue l’attività dell’équipe, che vede la collaborazione integrata di specialisti in chirurgia bariatrica, nutrizione, dietologia, endocrinologia e psichiatria. Per il professor Gentileschi, coordinatore del nuovo centro “con un’équipe altamente specializzata, che vanta un know how e un’esperienza di oltre 20 anni nel trattamento delle patologie metaboliche, al San Carlo di Nancy mettiamo in campo una chirurgia bariatrica ‘sartoriale’, ovvero su misura per il paziente. Questo perché ogni caso va studiato e approcciato in maniera unica. Qui al San Carlo di Nancy – ha precisato Gentileschi – applicheremo tutte le moderne metodiche operatorie, selezionate in base al singolo caso, ma in particolare le procedure più eseguite saranno la sleeve gastrectomy e il bypass gastrico. Questi interventi costituiscono l’80 per cento delle procedure bariatriche eseguite per via laparoscopica e quindi mininvasiva; sono le due procedure più frequentemente utilizzate al mondo in quanto garantiscono l’efficacia clinica e l’assenza di gravi disturbi nutrizionali. Sono entrambe associate con una buona qualità di vita e bassi tassi di recidiva”.

Gentileschi, già docente universitario presso la scuola di specializzazione in Chirurgia generale dell’università di Roma Tor Vergata, è socio fondatore del Lap group Roma, Gruppo laparoscopico romano, associazione scientifica costituita dai rappresentanti di tutti gli ospedali romani esperti in chirurgia mininvasiva. Gentileschi è inoltre membro del consiglio direttivo della Società italiana di chirurgia dell’obesità e della malattie metaboliche (Sicob) e ha al suo attivo più di 3 mila interventi di chirurgia bariatrica laparoscopica. A chi è affetto da obesità Gentileschi suggerisce di rivolgersi a un centro specializzato ricordando che la chirurgia è l’ultimo ed eventuale passo di un percorso di lotta alla malattia. All’ospedale San Carlo di Nancy, infatti, i pazienti vengono inseriti in un percorso diagnostico, che include colloqui e visite con psichiatra, nutrizionista, endocrinologo e che porta all’intervento, se vi è l’indicazione a procedere, con la chirurgia. L’équipe multidisciplinare completa la valutazione pre-operatoria attraverso esami di imaging ed endoscopici: ogni paziente prima di essere operato deve essere valutato approfonditamente dagli specialisti per indirizzarlo verso una terapia studiata sia rispettando i suoi desideri che le sue patologie, in modo da permettergli di intraprendere un percorso con un obiettivo raggiungibile in salute.

Il paziente sottoposto a chirurgia bariatrica necessita di un decorso post operatorio particolare ma, grazie all’approccio mininvasivo, questo apporta poco disagio: il paziente, infatti, viene dimesso in seconda giornata, inizia a bere e si alza in piedi in prima giornata. Vengono infatti attuati protocolli intra e post operatori atti a ridurre al minimo disagio e dolore: la chirurgia a ciclo breve permette al paziente di sottoporsi ad un intervento e in pochi giorni di tornare alla normalità. Per quanto riguarda il follow up, il paziente dimesso viene seguito dal chirurgo nella fase iniziale, per gestire eventuali problematiche chirurgiche, e dal nutrizionista e dall’endocrinologo nella fase successiva. Questo perché la perdita di peso può essere raggiunta senza particolari difficoltà oppure il paziente può presentare delle carenze vitaminiche o problematiche nutrizionali. Il centro di riferimento continua quindi a seguirlo: i migliori risultati si riscontrano in quei pazienti che seguono pedissequamente le indicazioni dell’équipe specialistica e che si sottopongono ai controlli periodici con puntualità; i pazienti che si operano e invece non proseguono le visite di controllo hanno maggiori difficoltà ad ottenere risultati e a raggiungere gli obiettivi prefissati, rischiando il fallimento del percorso terapeutico di dimagrimento. Un regolare follow-up post-operatorio deve durare almeno 10 anni, periodo in cui il paziente apprende un nuovo stile di vita. Pertanto il percorso di cura per la grave obesità deve essere il più accurato possibile, sia nel pre che nel post operatorio.

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