Angolo della Salute

4 CASI DI DEMENZA SU 10 POSSONO ESSERE PREVENUTI

Ben 4 casi di demenza su 10 (il 40%) potrebbero essere prevenuti (o quanto meno ritardati nel tempo) combattendo 12 fattori di rischio, tra cui un basso livello di istruzione, perdita di udito in età adulta, fumo (associati rispettivamente al 7%, 8%, e 5% dei casi).

Poi è importante anche evitare un eccessivo consumo di alcolici, traumi cranici e esposizione allo smog in età avanzata (responsabili del 6% dei casi nel loro insieme). È quanto emerso dall’ultimo rapporto della commissione di esperti istituita dalla rivista The Lancet, che aggiunge tre nuovi fattori di rischio ai 9 già noti (smog, traumi e alcolici) tra cui ipertensione, obesità, diabete, scarso livello di istruzione, sedentarietà e vita non attiva anche mentalmente, prevenzione della perdita di udito e uso di apparecchi acustici in caso di deficit uditivi già comparsi, stop al fumo attivo e passivo, alimentazione scorretta.

Attualmente ci sono nel modo qualcosa come 50 milioni di persone con demenza (di cui l’Alzheimer è la forma più comune) e questo numero è destinato a crescere fino a 152 milioni entro il 2050.”Il nostro rapporto mostra che è nel pieno potere dei decisori politici e delle persone prevenire o ritardare nel tempo l’esordio della demenza per un significativo numero di persone” – ha dichiarato l’autore principale del lavoro Gill Livingston, della University College London. È probabile che interventi abbiano l’impatto maggiore per le popolazioni più diffusamente colpite dai fattori di rischio, specie nei paesi a basso e medio reddito, popoli vulnerabili come in Cina, India e America Latina dove cominciano a dilagare condizioni quali obesità e diabete, e dove persistono problemi che limitano il livello di istruzione.

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