Disabilità

UN VADEMECUM PER L’ACCESSO DEGLI STUDENTI DISABILI ALLE SCUOLE SUPERIORI

Costruire un vademecum di buone pratiche a partire dalle esperienze dei municipi che già le hanno sperimentate. È l’obiettivo che si è data la Commissione capitolina congiunta Scuola e Politiche sociali riunitasi ieri pomeriggio per parlare delle modalità di accesso degli studenti con disabilità all’istruzione secondaria di secondo grado.

“L’incontro – ha detto Carla Consuelo Fermariello, presidente della Commissione Scuola – è nato da un’esigenza manifestata da geniori, Consulte municipali e dirigenti scolastici, in merito alla possibilità di orientare le famiglie, fin dalle scuole medie, sull’iscrizione dei propri figli alle superiori; garantirne l’accesso all’istituto scelto; garantire un’adeguata costruzione del Pei (Piano educativo individualizzato), e una conclusione del percorso scolastico che consenta di accedere al diploma e non solo all’ attestato. In virtù di questo- ha detto ancora Fermariello- è importante portare avanti un’allenza tra gli attori coinvolti in modo da facilitare rapporti, procedure e strumenti che possano dare agli studenti con disabilità tutte le garanzie necessarie al percorso scolastico”.

Una delle questioni messe in evidenza dai partecipanti alla Commissione è che, nel momento delle iscrizioni alle scuole superiori, la maggior parte degli studenti con disabilità, sopratutto di tipo intellettivo-relazionale, sono orientati verso gli istituti tecnici, in particolare di tipo agrario e alberghiero. Il rischio, evidenziato “è che si crei una sorta di imbuto in determinati istituti mentre sarebbe importante procedere con una redistribuzione soprattutto per valorizzare le competenze dei ragazzi”.
A riprova del discorso, Alessandra Campisano (Consulta disabilità III Municipio) ha evidenziato che “alcune scuole del territorio hanno oltre 100 iscritti con disabilità, altre solo una decina. Bisogna invece capire quali siano le abilità e le predisposizioni dei vari ragazzi”.

Della necessità di “un rapporto più costante con le scuole medie, proprio per migliorare l’orientamento tra scuole medie e liceo stabilendo un confronto più approfondito” ha parlato Francesca Locatelli, funzione strumentale inclusione del liceo Giordano Bruno.

Non solo orientamento ma anche un percorso scolastico adeguato. Questo il punto sottolineato da Bianca Garofalo (presidente della Consulta Municipale Permanente per i Diritti delle persone con Disabilità del IV Municipio). “Io ho una figlia sorda- ha detto Garofalo- e di fatto ho sempre dovuto lottare per evitare che le venisse assegnato un programma differenziato. Mia figlia alla fine del percorso scolastico si è diplomata con 70, ha fatto il suo. A volte, però, nei confronti di questi ragazzi ci sono dei pregiudizi da parte degli stessi insegnanti che condizionano il pensiero degli studenti. Quello che chiedo- ha continuato Garofalo- è di valutare se sia necessario o meno, per quel determinato ragazzo, un programma differenziato e di fare poi questa valutazione non prima del terzo anno, invece spesso si parla di programmi differenziati già dal primo anno. I ragazzi hanno capacità che noi non possiamo nemmeno immaginare”.

Di certo “la situazione romana è a macchia di leopardo e quindi è importante che ci sia un coordinamento da parte del Comune tra Consulte, municipi e scuole”, ha detto Cristiana Costarelli, presidente regionale dell’Anp Lazio. Infine il consigliere delegato all’edilizia scolastica di Città metropolitana di Roma, Daniele Parrucci, sottolineando l’importanza dei temi trattati ed evidenziando l’interesse per la tematica ha ricordato “l’impegno messo in campo dall’amministrazione Gualtieri per superare le barriere che ancora oggi sono presenti anche se in due anni e mezzo- ha detto- siamo riusciti a incidere un cambio di passo importante”. La Commissione capitolina congiunta Scuola e Politiche sociali dovrebbe tornare a riunirsi a metà luglio.

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