Disabilità

NEL LAZIO ARRIVA IL GARANTE PER LE PERSONE CON DISABILITÀ

Il consiglio regionale del Lazio ha approvato la legge che istituisce la figura del Garante per la tutela delle persone con disabilità. Una decisione dettata fatto che, soltanto nell’ambito della scuola, secondo l’ultimo rapporto Istat risalente al 2022, la regione è penultima tra le regioni italiane per capacità di risposta ai bisogni di alunni disabili.

Con un tasso di risposta del 73,2 per cento, il Lazio infatti fa meglio soltanto di Trento (55 per cento) ed è ben lontano dalla vetta virtuosa della Valle d’Aosta (94 per cento). Nel Lazio, inoltre, il rapporto tra gli alunni con una disabilità e il numero di assistenti è di 3,9: un dato al di sotto della media nazionale del 4,5.

“È un passo fondamentale per le politiche di inclusione”, ha detto il presidente della Regione, Francesco Rocca. Il governatore Rocca ha sottolineato lo spirito costruttivo e di dialogo, anche con le opposizioni, che ha consentito il largo consenso in aula. “Le fragilità sono tante e dobbiamo dare una risposta. Il Garante della disabilità rappresenta un passaggio particolarmente significativo e importante nell’attenzione per i cittadini più fragili”, ha aggiunto Rocca. “Adesso saranno garantiti i diritti sacrosanti della disabilità – ha osservato l’assessore assessore regionale ai Servizi sociali, Massimiliano Maselli -. In Regione Lazio abbiamo il Garante dei minorenni, il Garante dei detenuti, mancava però questa figura importante, che sarà la vera sentinella sui territori”. Per il ruolo “sarà individuata una persona di altissimo profilo”, ha assicurato Rocca.

La legge prevede che il Garante sia eletto dal Consiglio regionale con le stesse modalità previste per l’elezione del Difensore civico regionale, che la carica duri cinque anni e che sia rinnovabile una sola volta. Il Garante sarà scelto tra persone che dispongano di particolare competenza ed esperienza nel settore o che abbiano ricoperto incarichi istituzionali di particolare responsabilità e rilievo nell’ambito delle politiche sociali. La figura specializzata dovrà inoltre presentare una relazione ogni sei mesi alla giunta e ogni anno al Consiglio regionale.

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