Disabilità

L’APPELLO DELLA CONSULTA CITTADINA: “SI METTA UN PUNTO ALLA RIFORMA DELLE CONSULTE DISABILITÀ”

“Si metta un punto alla riforma delle consulte disabilità. Ad oggi un niente di fatto”. Cosi in una nota il presidente della Consulta Cittadina Umberto Emberti Gialloreti e i presidenti delle consulte municipali Anna Maria Comito, Alberto Belloni, Maria Grazia Pessina, Renato Lucarelli, Luciana Gennari, Emanuela Borin, Gabriella Schina, Marcello Gerardi e Alessandra Valenz.

“Dopo la commissione capitolina del 5 Novembre, ci siamo visti presentare l’ennesima proposta d’integrazione a un regolamento da tempo depositato. Ci troviamo ormai di fronte ad un impianto appesantito e di difficile gestione. La proposta depositata il 10 settembre e le successive ipotesi di emendamenti sembrano un castello di carte a rischio di crollo. La stragrande maggioranza delle consulte romane ha evidenziato da subito criticità e formulato osservazioni sulla proposta originaria per evitare che le consulte siano radicalmente snaturate e perdano le loro caratteristiche fondamentali: la partecipazione e il confronto, ma soprattutto il sostegno e l’ascolto dell’utenza, con una gestione snella ed efficiente. Ribadiamo alcuni punti fondamentali: le consulte municipali di diritto nell’Assemblea della Consulta Cittadina insieme alle Associazioni, senza compartimenti stagni; apertura delle consulte municipali anche ai singoli cittadini che, se pure associati, dovranno poter essere parte attiva con pieno diritto di voto. Esprimiamo forte preoccupazione per l’iter di un provvedimento per noi fondamentale, se pur non prioritario rispetto alle gravi criticità per la disabilità romana (mancato avvio revisione 355/12, ritardi attuazione L.112/16, disservizi Trasporto scolastico e disabili, liste di attesa Saish, disservizi Oepa e ritardi nel bando, disomogeneità erogazione Contributo gravissimi, blocco dei laboratori socio-occupazionali, ecc. ecc.). E’ inaccettabile che, alla seconda Commissione capitolina politiche sociali, si debba rivalutare l’ennesima proposta, dopo che la maggioranza dei municipi ha già espresso il proprio parere e le nostre osservazioni sono state discusse e inviate da tempo. Ciò che temiamo maggiormente è il danno all’utenza fragile che potrebbe conseguire da una riforma che si prospetta piena di incongruenze. Stiamo smarrendo il senso profondo di questo regolamento e della rappresentatività che dovrebbe essere la caratteristica propria delle consulte, perdendo così una grande occasione”.

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