LA CROCE ROSSA DI ROMA: “IL CEM AGISCE NELLA LEGALITÀ, MA LA STRUTTURA VA ADEGUATA O CAMBIATA”

“Spiace doverlo dire ma dobbiamo sottolineare come occuparsi di disabilità non sia, nemmeno ai tempi dei social, equiparabile a scattarsi e pubblicare una foto a un sit-in. Siamo da sempre disponibili ad ogni forma di dialogo con i genitori delle persone disabili del CEM (Centro di Educazione Motoria) – anche con quelli che non hanno partecipato oggi al sit in organizzato da alcuni genitori a Via Ramazzini – e da tempo abbiamo un confronto aperto con la Regione – con cui il CEM è accreditato – per manifestare l’insufficienza strutturale dei fondi previsti per l’assistenza”.
È quanto dichiara in una nota Debora Diodati, Presidente della Croce Rossa di Roma
“Il nostro è un approccio – aggiunge – è serio e dunque non siamo disponibili a strumentalizzare questioni serie e serissime che meriterebbero un approccio diverso da quello dell’improvvisazione e dalle dichiarazioni prive di fondamento. Come ad esempio, va sottolineato il fatto che siamo stati sempre valutati positivamente da tutte le verifiche ispettive effettuate dalla ASL, che la Regione Lazio e la ASM RM 3 hanno garantito delle unità operative in più per tre mesi e che per anni abbiamo messo risorse aggiuntive per coprire carenze del budget regionale ma oggi non siamo più in condizioni di sostenerlo. E questi sono fatti”.
“Siamo altresì convinti – conclude – che le forme di disabilità gravi e gravissime che assistiamo meriterebbero un maggiore sostegno che possa garantire un’assistenza individuale. Se questo però non è possibile allora forse il CEM non è il luogo adatto per loro ma va adeguato ad ospitare persone che abbiano forme di disabilità commisurate al tipo di assistenza garantita. Sono questioni da affrontare con il dovuto senso di responsabilità e senza slogan”.