Giovani e Scuola

DALLA DIOCESI DI ROMA E ACLI ROMA RIPARTE “GENERIAMO LAVORO”

Riparte il cantiere “Generiamo lavORO”, la IV edizione del percorso nato con l’obiettivo di promuovere e rimettere al centro il lavoro dignitoso quale perno di cittadinanza e sviluppo integrale della persona e della comunità, con un approccio valoriale, educativo e al tempo stesso concreto, in grado inoltre di fornire ai giovani un kit di strumenti per facilitarne l’ingresso e la permanenza nel mondo del lavoro. L’iniziativa è promossa dall’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Roma e dalle Acli di Roma, in collaborazione con Cisl di Roma Capitale e Rieti, Ucid Roma, Confcooperative Roma, Azione Cattolica Roma, Centro Elis, Mcl Roma, Mlac Lazio e con il sostegno della Camera di Commercio di Roma. Si tratta di un itinerario formativo gratuito, che quest’anno si svolgerà completamente online tramite la piattaforma Zoom e che è rivolto ai giovani tra i 18 e i 30 anni.

Già aperte le iscrizioni: attraverso la mail generiamolavoro@gmail.com, o i numeri di telefono 06 57087038 o 342 0720415. Come tradizione il percorso prenderà avvio con un momento di preghiera e riflessione che quest’anno avverrà con una Via Crucis, proprio per simboleggiare la drammatica condizione del mondo del lavoro alle prese con gli effetti devastanti della pandemia. A presiederla sarà monsignor Francesco Pesce, incaricato dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro della diocesi; è in programma venerdì 26 marzo alle ore 18.30 e verrà trasmessa sulle pagine Facebook delle Acli di Roma dell’Ufficio diocesano.  

Il primo incontro di “Generiamo LavORO” è prevista per lunedì 12 aprile, dalle ore 16 alle ore 18, e avrà come tema “Il valore del lavoro”. Negli incontri successivi, che avranno cadenza settimanale, si svolgeranno webinar, laboratori, testimonianze di successo, e focus group ideati per aiutare i giovani ad affrontare con maggiore consapevolezza il proprio futuro professionale.

La lente d’ingrandimento è puntata sull’esplorazione del proprio potenziale (empowerment), sullo sviluppo delle competenze trasversali (soft skills come saper lavorare in team, problem solving, capacità comunicative ed empatia) e sulle tecniche per scrivere un curriculum vitae efficace e affrontare brillantemente un colloquio di lavoro.   Un’attenzione particolare è dedicata alle tematiche della libera iniziativa, sociale e imprenditoriale, tutele e diritti, sicurezza sul lavoro, cooperative e cooperazione. Al termine del percorso sarà rilasciato un kit personalizzato e sartoriale per ogni partecipante contenente un attestato di partecipazione, il curriculum vitae redatto professionalmente e il proprio portfolio delle competenze.  

«Tra le vittime di questa drammatica pandemia rientra anche il mondo del lavoro – afferma monsignor Pesce – per questo abbiamo deciso di dare avvio a questo percorso con una Via Crucis che rappresenti il difficile periodo che stiamo attraversando ma al tempo stesso ci consegni un messaggio di speranza. Un grido profetico e costruttivo per richiamare tutti alla necessità di rimettere il lavoro dignitoso al centro di tutte le priorità».  

«In un momento così difficile in cui i giovani sono costretti a trascorrere molte ore a casa – dichiara Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia – è fondamentale raggiungerli promuovendo risposte di senso che possano aiutarli a edificare il proprio percorso di crescita e professionale grazie al prezioso lavoro in rete con la diocesi di Roma e ai tanti compagni di viaggio del nostro cantiere. Ancora di più in questo anno di pandemia abbiamo sperimentato quanto il lavoro sia un tassello fondamentale per la dignità della persona, perciò riteniamo indispensabile dare un segno di speranza e dotare i più giovani di tutti gli strumenti necessari per gettarsi in un ambito che cambia giorno dopo giorno e che è quindi fondamentale conoscere bene. Per farlo, avranno l’opportunità di confrontarsi con tanti diversi professionisti che sapranno aiutarli e indirizzarli, così da permettere loro di prendere in mano il proprio futuro».

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