Angolo della Salute

AUMENTANO LE MALATTIE CRONICHE: COLPITI 4 ITALIANI SU 10

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Sono 24 milioni gli italiani a soffrire di patologie croniche, quasi il 40% della popolazione, di cui 12,5 milioni hanno “multi-cronicità”. Secondo le proiezioni, entro 10 anni il numero potrebbe salire a 25 milioni. A dare l’allarme è il rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiani, che ha sede a Roma presso l’Università Cattolica.

Secondo le previsioni, la patologia cronica più frequente sarà l’ipertensione, con quasi 12 milioni di persone colpite. L’artrosi e l’artrite interesseranno invece 11 milioni di italiani. Dallo studio, si evince inoltre che le persone affette da osteoporosi saranno 5,3 milioni, 500 mila in più rispetto al 2017. Seguono il diabete (3,6 milioni), i malati di cuore (2,7 milioni. La prevalenza di cronici, sottolinea il rapporto, è in costante e progressiva crescita, con conseguente impegno di risorse sanitarie, economiche e sociali.

“L’aumento del numero delle persone affette da patologie croniche è anche un segno del successo del nostro SSN, come testimonia il fatto che il tasso di mortalità precoce è diminuito di circa il 20% negli ultimi 12 anni, passando da un valore di circa 290 a circa 230 per 10.000 persone” afferma il Dott. Alessandro Solipaca, Direttore Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, diretto dal Prof. Walter Ricciardi.

Secondo le stime, in Italia si spendono circa 66,7 miliardi per la cronicità. Una spesa che secondo le previsioni potrebbe salire a 70,7 entro il 2028. Bisogna tenere a mente, inoltre, che il quadro sulla cronicità ha una spiccata connotazione sociale, con significative differenze di genere, territoriali e di condizione socio-economica. In particolare, le donne sono più frequentemente affette da patologie croniche, il 42,6% delle donne contro il 37% degli uomini, divario che aumenta per la multicronicità che affligge quasi un quarto delle donne contro il 17% degli uomini.

“Il quadro che si sta prospettando impone, oltre che un nuovo approccio sistemico per l’assistenza ai malati cronici, un cambio di passo delle politiche di prevenzione – conclude il professor Walter Ricciardi, Ordinario di Igiene all’Università Cattolica e Direttore dell’Osservatorio – poiché la sostenibilità della salute dei prossimi anni si gioca sulla capacità di resilienza con azioni proattive delle Istituzioni e dei cittadini in termini di promozione di stili di vita salutari e di prevenzione di secondo livello”.

(Foto: State of Mind)

Maddalena Tomassini

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