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ANCHE CON L’UNIVERSITÀ DELLA TUSCIA IL PROTOCOLLO PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEI DETENUTI

Garantire il diritto allo studio della popolazione detenuta è il fine del protocollo d’intesa sottoscritto a Viterbo dal Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, dal Rettore dell’Università della Tuscia, Stefano Ubertini, e dal Provveditore dell’amministrazione penitenziaria per il Lazio, Abruzzo e Molise, Carmelo Cantone.

Presente anche Alessandra Troncarelli, assessora regionale alle Politiche sociali e ai servizi alla persona, la quale ha attestato “la volontà della Regione Lazio di perseguire la strada dell’inclusione ad ogni livello”.

“Lo studio universitario – ha sottolineato Anastasìa, – è una straordinaria opportunità per le persone detenute. Arriva spesso al termine di un lungo percorso, che porta tante di loro a completare interi cicli di istruzione in carcere, e dà loro non solo la possibilità di accrescere le proprie competenze e di migliorare le possibilità di reinserimento, ma anche di riempire il tempo di detenzione di occasioni di riflessione sul proprio vissuto e sulle proprie capacità”.

“Con questo protocollo – ha proseguito Anastasìa – i detenuti che si iscriveranno all’Università della Tuscia potranno essere esentati dalle tasse regionali di iscrizione all’Università, riceveranno gratuitamente i libri e il materiale didattico necessario alla preparazione degli esami e l’università potrà ricevere i contributi regionali per il tutoraggio degli studenti detenuti”.

La legge regionale n. 7 del 2007, “Interventi a sostegno della popolazione detenuta della Regione Lazio”, fissa, tra gli obiettivi della Regione Lazio, quello della creazione di poli universitari nelle carceri.

La convenzione con l’Università della Tuscia si aggiunge ai tre protocolli d’intesa con l’Università Roma Tre, l’Università Tor Vergata e l’Università di Cassino e del Lazio meridionale. Tali intese, sottoscritte da Garante, università e amministrazione penitenziaria, hanno il fine di favorire l’accesso agli studi universitari delle persone detenute e supportarle nel loro percorso formativo. Con la delibera della Giunta regionale 829 del 10/11/2020, la Regione ha stanziato 50 mila euro, per le attività di tutoraggio didattico dei detenuti studenti.

Inoltre, un apposito protocollo tra Garante e DiSCo prevede che l’Ente regionale per il diritto allo studio fornisca il materiale didattico e i libri di testo alle biblioteche penitenziarie, esonerando altresì i detenuti studenti dal pagamento delle tasse universitarie per la parte di competenza regionale. Agli uffici del Garante nel 2020 risultavano 121 iscritti agli atenei laziali, così suddivisi: Sapienza, Università degli studi di Roma (19); Università degli studi di Roma Tor Vergata (41); Università degli studi di Roma Tre (55), Università degli studi di Cassino e del Lazio meridionale (5); Università della Tuscia (1).

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