ZINGARETTI FIRMA PROTOCOLLO PER CONTRASTO AL CAPORALATO
“Mettiamo in campo una lotta senza quartiere al fenomeno dell’illegalità e del caporalato, che uccide la dignità umana e distrugge il lavoro sano, producendo forme a catena di abbassamento della qualità del lavoro”. Così il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, presentando il Protocollo di contrasto al caporalato in agricoltura, firmato oggi insieme alle organizzazioni sindacali e alle parti datoriali, presso la Prefettura di Latina.
“Questo è un protocollo importante – ha aggiunto il governatore – perché la terra di Latina e della provincia è ricchissima di produzione agricola di qualità, produce ricchezza per tutto il Lazio e per l’Italia e noi dobbiamo sconfiggere questo fenomeno del caporalato, che arriva, a volte, fino allo schiavismo, e rendere l’economia sempre più sana. C’è chi reprime, ma bisogna soprattutto prevenire. Quindi, con le associazioni datoriali e con i sindacati, metteremo in campo delle politiche per colpire l’illegalità del caporalato e rendere questo lavoro più trasparente, altrimenti si determina un dumping sociale contro tutti, perché quando si abbassa la dignità e la qualità del lavoro alla fine sempre le fasce sociali più basse ne pagano il prezzo. Invece – ha sottolineato – colpire chi produce crimini è un elemento che farà bene all’economia non solo della provincia di Latina ma di tutto il Lazio”.
Infine, Zingaretti ha precisato che tornerà a Latina tra 6 mesi, entro l’estate, per un monitoraggio attuativo del protocollo: “questo è un protocollo che individua dei temi, mette in campo delle risorse e degli obiettivi strategici e che ora dovremo attuare. Quindi – ha spiegato – dopo questa prima sperimentazione estiva faremo il punto per capire come e quanto il protocollo ha funzionato e in caso rimetterci mano. Ma è importante – ha concluso il governatore – che per una volta c’è un’azione congiunta che individua nella lotta al caporalato in agricoltura, in questo polmone produttivo italiano, una grande determinazione di tutti”.