UN PROGETTO PER CREARE GRUPPI DI GIOVANI CONTRO L’ODIO ONLINE
Bloccare l’incitamento all’odio online attraverso la creazione di gruppi di giovani, opportunamente formati, che svolgono il ruolo di “interruttori dell’odio”. Con questo obiettivo nasce Hit – Hate Interrupter Teams – il progetto europeo presentato oggi alla Camera che fornisce ai giovani le conoscenze e i mezzi necessari per arginare un fenomeno sempre più diffuso che sfocia spesso in odio razziale, omofobo e sessista.
Tra le associazioni dei nove partner europei che promuovono il progetto, per l’Italia c’è Mulab, associazione no profit che svolge attività di ricerca, promozione e formazione nel settore dell’industria culturale. Drammatici i dati: dall’inizio della pandemia, nel mondo, il traffico verso siti che incitano all’odio e alla discriminazione è aumentato del 200%. Solo su chat tra bambini e adolescenti, gli hate speech sono cresciuti di oltre il 70%, mentre quasi il 17% dei discorsi online in Italia è, ormai, diventato un discorso d’odio. Inoltre, dal 25 aprile al 17 giugno scorso, i contenuti d’odio condivisi solo su Twitter in Italia sono stati 679mila, da parte di quasi 150mila utenti.
“Dobbiamo far crescere la consapevolezza dei ragazzi sui diritti umani- spiega Enzo Pellegrini, presidente Mulab- e liberare la loro creatività di esporre queste tematiche nel modo che preferiscono. Durante la pandemia il fenomeno si è allargato perché una persona in cattività evidentemente deve trovare valvole di sfogo, l’impossibilità di poter essere liberi ci incattivisce come fossimo in gabbia e se non si hanno gli strumenti per gestire l’impatto emotivo ci si può lasciar andare in reazioni sbagliate”.