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“SPEZZATELE LA SCHIENA”, L’AGGHIACCIANTE RICHIESTA SUL DARK WEB AI DANNI DELLA EX

computer dark web

“La schiena spezzata per lasciarla paralizzata e acido in faccia per sfigurarla”. E’ l’agghiacciante richiesta fatta dal 40enne lombardo, arrestato oggi dalla polizia postale, all’intermediario del sito “assassins” perché trovasse la persona giusta per portare a compimento la sua vendetta contro la sua ex fidanzata 30enne di Roma, colpevole di aver respinto le richieste di riconciliazione.

“Domani caricherò i bitcoin sul portafogli. Voglio che resti paralizzata dalla schiena in giù e che vada sulla sedia a rotelle e le dovete tirare l’acido in faccia senza prendere gli occhi”. Lo si legge nell’ordinanza di arresto del 40enne emessa dal gip del tribunale di Roma, ed eseguita dalla squadra mobile.

Le indagini della polizia postale del Lazio hanno fatto emergere, dettaglio dopo dettaglio, la vicenda definita “agghiacciante” dagli stessi investigatori, non solo per le intenzioni dell’indagato, ma anche per il fatto di aver trovato persone disposte a compiere per suo conto l’assurda vendetta.

I due lavoravano per la stessa importante azienda, lui in Lombardia e lei a Roma. Il 40enne avrebbe tentato più volte di riavvicinarsi alla ragazza che vive con i genitori ma mentre le mandava i fiori e messaggi, progettava la sua assurda vendetta. Un primo esecutore, pare fosse un francese, si sarebbe tirato indietro ma l’intermediario ha subito provveduto a trovarne un altro, questa volta pare fosse in Italia, sulla cui identità si sta ancora indagando.

Dal dark web e dalle notizie assunte dagli investigatori della postale, si comprendeva la gravità di ciò che si stava pianificando ma non si riusciva ad individuare il committente che grazie alla sua esperienza in informatica cancellava ogni indirizzo di riferimento. Senza volto anche il procacciatore dell’assassino, l’assassino stesso e anche la vittima. Quando, però, a pagamento avvenuto dei 18 mila euro interamente versati, due terzi resi subito disponibili e un terzo lo sarebbe diventato a lavoro ultimato, la vicenda ha dovuta necessariamente mettere un piede fuori dal dark web. Il committente, infatti, ha dovuto fornire l’indicazione della vittima dando il suo profilo Facebook.

Da quel dettaglio gli investigatori sono arrivati alla ragazza, mettendola subito sotto protezione dato che l’esecutore aveva dato disponibilità d’azione in pochi giorni. Da lì, si è arrivati all’ex fidanzato, considerato molesto ma non pericoloso e che invece, come dirà agli investigatori, aveva pensato di “lasciare un segno indelebile sul suo corpo così come lei aveva lasciato un segno indelebile nella sua persona”.

Il gip, pur accogliendo la richiesta di arresto formulata dal Pm relativamente alle molestie, ha rigettato la misura cautela chiesta dalla stessa procura capitolina per le lesioni personali aggravate, reato inizialmente contestato per le ferite permanenti che la ragazza avrebbe subito nel caso in cui il progetto fosse stato eseguito. Non vi sarebbe, a detta del Gip, la certezza che il sito Assassin fosse realmente “affidabile” così come l’esecutore individuato. L’ipotesi che il Gip non esclude, quindi, è che il 40enne possa essere stato raggirato. Deve però rimanere ai domiciliari e lontano da ogni strumento che lo colleghi alla rete internet perché, dice, si tratta di soggetto “estremamente imprevedibile e capace di reiterazione delitti della stessa specie di quello per il quale si procede”.

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