Fatti di Roma

SCUOLA; POLEMICA COMUNE-VICARIATO SU INSEGNANTI RELIGIONE

raggi-vallini


In risposta a quanto pubblicato oggi dal quotidiano La Repubblica, l’Ufficio Scuola del Vicariato di Roma precisa, in una nota, che “il disservizio relativo alla mancata assunzione degli insegnanti di religione cattolica nelle scuole dell’infanzia comunali non può in alcun modo essere attribuito a responsabilità del Vicariato”.

“L’amministrazione capitolina – aggiunge la nota – ha infatti fino ad oggi illegittimamente mantenuto in condizione di precarietà gli insegnanti di religione cattolica, proponendo loro contratti di supplenza pur in costanza di un fabbisogno organico e permanente di personale (Corte di Cassazione, sent. 201/2016 e 1066/2016). Nonostante la normativa europea abbia imposto di non reiterare i contratti a tempo determinato per più di 36 mesi – esattamente al fine di indurre i datori di lavoro a stabilizzare i precari! – il Vicariato ha ricevuto promesse e rassicurazioni fino al 7 novembre scorso, quando, senza alcun preavviso, ha appreso che quest’anno il Comune di Roma non avrebbe rinnovato il contratto a ben 41 insegnanti di religione, proprio “per colpa” della loro lunga carriera (da 4 a 18 anni di servizio). Nonostante un colloquio con l’Assessore competente, svoltosi il 15 novembre, la proposta di nomina indirizzata dal Vicariato al Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici e recante i nominativi dei 93 docenti necessari alla copertura di tutte le scuole non ha ricevuto ad oggi neppure il riscontro ufficiale previsto dalla legge: il Vicariato ha semplicemente dovuto prendere atto di una selezione tra i nominativi proposti, che ha escluso proprio i docenti meno giovani”.

“Il Vicariato – conclude la nota – è purtroppo mero spettatore di una vicenda dolorosa, che vede lesi sia i diritti delle famiglie che hanno scelto l’insegnamento della religione per i propri figli, sia degli insegnanti di religione, privati di lavoro dopo tanti anni di servizio. Nulla in realtà – purtroppo – dipende dal Vicariato, che sarebbe invece ben lieto di collaborare e di essere informato dei passi che l’amministrazione capitolina vorrà compiere (così speriamo!) per risolvere il problema con equità e in tempi brevi”.

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