Angolo della Salute

SANITÀ, SERVONO ALMENO 8.000 ASSUNZIONI PER GARANTIRE I SERVIZI

Per potenziare la sanità pubblica, servono almeno 8.000 assunzioni per garantire servizi e tornare ai livelli pre-commissariamento. Lo afferma in una nota Giancarlo Cenciarelli, segretario generale Fp Cgil Roma e Lazio.

Negli scorsi giorni si è tenuto il confronto tra sindacato e istituzioni sul complessivo tema del potenziamento del sistema sanitario pubblico regionale. “Già nel 2019 il Sistema sanitario regionale presentava un deficit di personale dipendente molto marcato rispetto alla situazione del 2004, prima del Commissariamento e dell’avvio del Piano di Rientro. Siamo finalmente usciti dalla fase commissariale, ma i numeri su organici e età media sono ancora allarmanti – aggiunge Cenciarelli – . Dal 2004 si sono perse 12 mila unità, scese dai 55 ai 43 mila del 2019: una flessione del 21% su tutto l’arco temporale, che diventa del 28% al 2010 a oggi. Pressoché fuori dal Ssr chi ha 40 anni, in tutti i profili, dalla dirigenza al comparto. È saltata un’intera generazione: gli over 60 sono più che duplicati rispetto a 15 anni fa e più della metà di chi oggi è in servizio ha tra 50 e 59 anni”.

“Dalle 7500 assunzioni fatte nel 2020 vanno comunque sottratti i circa 3000 pensionamenti, inoltre ben 3500 assunzioni sono state fatte a tempo determinato. Servono stabilizzazioni e almeno altre 8000 unità: il sindacato stima che servono almeno 6000 lavoratori per sostenere la rete ospedaliera e territoriale, 1400 per reinteralizzare la rete di emergenza Ares 118, almeno 600 operatori per i nuovi 1000 posti letto in Rsa pubbliche, oltre a un investimento massiccio per rafforzare i servizi ispettivi delle Asl, che oggi vedono presenti meno della metà dei lavoratori che servirebbero,” precisa Cenciarelli.

“L’emergenza Covid ha fatto emergere la necessità di un ripensamento complessivo del modello del Ssr, – continua – rendendo ancora più urgente la necessità di una sanità diffusa e un’assistenza socio-sanitaria integrata, che punti ad estendere i servizi territoriali, domiciliari, di prevenzione”.

“Grazie agli ospiti che hanno partecipato e che hanno dato il loro rilevante contributo alla discussione, andiamo avanti con l’obiettivo di costruire un sistema sanitario a trazione pubblica, sempre più esteso e universale, che metta al centro il lavoro stabile, i diritti, la sicurezza”, conclude il segretario Fp Cgil Roma Lazio.

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