SANITÀ’; REGIONE LAZIO: PRESENTATO PACCHETTO PREVENZIONE ICTUS SECONDARIO
Il Lazio in prima fila nella lotta contro i danni dell’ictus. E’ infatti la prima Regione italiana ad adottare il P.A.C, ovvero il Pacchetto Ambulatoriale Complesso per prevenire l’ictus secondario (le cosiddette recidive).
La novità, che pone il Lazio all’avanguardia nel panorama nazionale, è stata presentata oggi nel corso di una conferenza stampa all’hotel Nazionale, dal presidente della Regione, Nicola Zingaretti, insieme al presidente dell’Associazione per la lotta all’Ictus celebrale, Paolo Binelli, al segretario Sirn e primario dell’Irccs Fondazione Santa, Lucia Stefano Paolucci e al vicepresidente nazionale della Fimmg Pier Luigi Bartoletti.
Nel 2013, è stato spiegato, “nella regione Lazio si verificano circa 7000 ricoveri per ictus ischemico e 1700 per ictus emorragico. In pazienti di eta’ superiore ai 35 anni, i ricoveri per ictus ischemico con accesso attraverso il Pronto soccorso sono stati 6300.
Nel Lazio, la mortalita’ a 30 giorni dal ricovero e’ pari al 14% nel 2013, sostanzialmente invariata negli ultimi 5 anni, mentre la proporzione di accessi in riabilitazione post acuzie dopo ictus ischemico e’ pari al 33%, invariata negli ultimi 5 anni. La proporzione di accessi in riabilitazione risulta molto bassa e solo parzialmente potrebbe essere spiegata da problemi di completezza e sistemi informativi”.
La distribuzione dei volumi di ricovero per ictus ischemico per struttura, sempre nel Lazio nel 2013, “e’ estremamente frammentata, ci sono 83 strutture che ricoverano casi di ictus, piu’ della meta’ di queste vedono meno di 50 casi l’anno”.
Mediamente, “tra il 5 e l’8 per cento dei pazienti che sono stati colpiti di Ictus sviluppa una recidiva nel primo anno dopo l’evento”. Inoltre, spesso, le complicazioni si manifestano con un certo ritardo rispetto all’evento acuto: dolori, spasticità, incontinenza, limiti nella motilità, compromissione della capacità cognitiva e altro ancora, possono compromettere progressivamente non solo il recupero, ma anche la qualità della vita del paziente e dei suoi familiari.
Il pacchetto ambulatoriale complesso presentato oggi intende dare una risposta a tutto ciò, mettendo in atto una serie organica di interventi di tipo multidisciplinare e multi professionale, utile per la tempestiva presa in carico del paziente da parte dello specialista. Questo approccio organizzativo, è stato sottolineato in conferenza, “permette anche di contenere i costi diretti e indiretti” a carico del sistema sanitario.
“A.L.I.ce, l’associazione per la lotta all’ictus cerebrale, vuole dare informazioni sull’ictus, perché è dimostrato che esso si può prevenire e anche curare – ha sottolineato Binelli presidente di A.L.I.ce Nazionale e Lazio – Un fatto molto poco noto, perché c’è molta disinformazione, specialmente sui sintomi dell’Ictus. Ma è dimostrato che, se si interviene entro le 4-5 ore e si viene portati in adeguate strutture, si può tornare a casa guidando la propria auto.
Vogliamo sollecitare le autorità politiche ad occuparsi dell’ictus, per questo abbiamo accolto il Pac con molto favore, è il primo caso in Italia di un pacchetto per prevenire l’ictus e le sue conseguenze. L’80 per cento degli ictus potrebbe essere evitato con una corretta prevenzione. Dopo l’Ictus una persona veniva presa in carico dalla Asl, ma non più da chi aveva preso in carico la fase acuta. Con il Pac si chiude il cerchio, e la Asl può dialogare con i medici della prima fase”.
“Tra l’altro – ha concluso – i veri costi dell’ictus non sono tanto quelli legati al servizio sanitario, quanto quelli delle famiglie: calcolati in 14 miliardi l’anno, tra badanti, adeguamento della casa. In pratica,una finanziaria”.
“Sono quasi commosso che associazioni come la vostra riconoscano una buona pratica del Lazio nel campo dellasanità”, ha commentato il presidente Zingaretti, aggiungendo però che questo “non è un caso, perché questa ed altre novità introdotte nella regione sono tutte innovazioni figlie di una visione nuova”. Il Pac, ha spiegato, “è la presa in carico del paziente colpito da Ictus che, superata la fase critica, deve intraprendere un percorso di cura riabilitativo. Il sistema attuale non prevede questo tipo di accompagno, con il Pac, invece, si prende in carico il paziente accompagnandolo nella riabilitazione”.
“È molto importante, – ha ribadito – perché in questo modo si evita di lasciare al caso il rapporto paziente e sistema sanitario e si evita di tornare ai nastri di partenza” con un ictus secondario.
“Questa è la nostra rivoluzione: stiamo uscendo dal piano di rientro rinnovando sistema sanitario e non tagliando l’offerta”, che anzi, viene “migliorata, spendendo meno”, ha concluso Zingaretti. omniroma