SANITA’, LA REGIONE DETTA LE LINEE PER PARTORIRE IN SICUREZZA MA NON IN OSPEDALE
“Un quadro di regole per garantire alle donne di poter partorire in totale sicurezza a domicilio o nei centri nascita o nelle case della maternità con l’assistenza delle ostetriche. Un circuito alternativo all’ospedale che va crescendo di pari passo con la richiesta di maggiore umanizzazione del parto. Questi i contenuti del decreto firmato dal Presidente Zingaretti e con il quale si intende ulteriormente promuovere percorsi che favoriscano una libera e consapevole scelta delle diverse modalità di assistenza”. Così una nota della Regione Lazio.
“L’offerta – spiega il comunicato – è indirizzata a donne con gravidanza a basso rischio. Tre le possibili alternative individuate dal decreto regionale. 1) La prima è quella del parto a domicilio: la scelta deve avvenire preferibilmente entro 32 settimane di età gestazionale ed il primo incontro tra famiglia e ostetrica avrà carattere informativo finalizzato a fornire indicazioni sul tipo di assistenza che sarà offerta a domicilio. Contestualmente l’ostetrica verificherà l’idoneità dell’abitazione dove la donna intende programmare il parto, sia per quanto riguarda le condizioni igienico-ambientali che per quanto riguarda la distanza da un presidio ospedaliero con UO ostetrica/neonatologica accreditata SSR che non dovrà essere superiore ai 30 minuti. L’assistenza al travaglio e parto a domicilio deve essere fornita da due ostetriche regolarmente iscritte all’Albo. 2) La seconda opzione è il Centro Nascita. Si tratta di una struttura ospedaliera con o senza UO perinatale, la cui direzione e gestione è affidata alle ostetriche. 3) La terza è costituita dal Casa maternità in questo caso la struttura è extra-ospedaliera a diretta conduzione della Azienda Sanitaria Locale o privata e può essere locata anche all’interno delle Case della salute. Per i criteri di eleggibilità, la presa in carico della donna, i requisiti professionali dell’ostetrica e l’iter procedurale per la richiesta di rimborso per le donne che afferiscono alla Casa materinità, si applica il protocollo assistenziale per il parto a domicilio”.