SALUTE, ALLARME LIFTING LOW COST
Low cost? Si, ma solo per quanto riguarda l’abbigliamento e non alle iniezioni di filler al silicone. Meglio non affidarsi a quei “professionisti” che non operano in strutture sanitarie adeguate e che propongono trattamenti a costi bassissimi.
Gli ultimi dati confermano che sono in aumento gli italiani che ricorrono alla medicina estetica per terapie ringiovanenti. L’Italia, infatti, è il settimo Paese al mondo per numero di interventi estetici effettuati: nel 2015 sono stati eseguiti quasi 280mila trattamenti di medicina estetica, contro 139mila operazioni di chirurgia estetica. Il rischio, soprattutto se ci si focalizza sui trattamenti medici, è quello di affidarsi a personale poco specializzato che può causare anche gravi problematiche, come la trombosi di arterie del viso o persino la cecità.
Secondo un report dell’Associazione italiana di chirurgia di plastica estetica, il trend del momento è: «Se mi lasci mi ritocco». Precipitarsi dal medico estetico subito dopo aver firmato le pratiche del divorzio è lo “sport” più diffuso. Secondo l’Aicpe, a seguito dei dati diffusi dall‘Istat secondo cui oggi ci sono il 57% di divorzi in più rispetto al 2014, cinquanta-sessantenni appena tolta la fede corrono a fare una visita dal medico estetico alla ricerca della giovinezza perduta.
Secondo i ricercatori della TransformCosmetic Group, azienda inglese leader nella cosmesi e nella medicina estetica, un quarto dei pazienti che hanno consultato uno specialista sono dei neodivorziati: soprattutto donne che dopo essersi lasciate alle spalle un matrimonio, vogliono sentirsi diverse ma soprattutto vedersi diverse.
Ma anche gli uomini si lasciano tentare dall’idea di un corpo in forma, spesso e volentieri, con lo scopo di conquistare una partner più giovane. Il tutto inizia con una semplice richiesta di trattamenti più soft, come le tossine botuliniche, i filler, i fili riassorbibili per ridefinire i contorni del volto, e poi criolipolisi, ozonoterapia, per poi prendere confidenza con questi interventi e pensare a qualcosa di più grande.