ROMA, METRO C AMBA ARADAM PRIMA FERMATA STORICA
Oggi il soprintendente ai beni archeologici per Roma, Francesco Prosperetti, ha visitato la stazione Amba Aradam della metro C, dopo che per mesi sono state svolte delle indagini archeologiche dato che è stata rinvenuta a 9 metri di profondità una caserma romana della prima metà del secondo secolo dopo Cristo.
I lavori sono già ripresi due mesi fa e hanno esteso le ricerche a tutta l’area, estesa per 1753 mq, piena di reperti archeologici, ma non hanno scoraggiato od ostacolato i lavori, anzi “Questa scoperta fortuita – come spiega Prosperetti intervenuto questa mattina in loco – apre una prospettiva nuova nella realizzazione di questa stazione perché Amba Aradam diventa la prima grande stazione archeologica della Metropolitana C di Roma”.
La caserma è composta da un corridoio centrale da cui derivano 39 ambienti che contengono ancora dei pavimenti e delle mura affrescate o decorate con mosaici; con ogni probabilità la caserma è stata sepolta durante la costruzione delle Mura Aureliane con il secondo piano dell’edificio completamente distrutto come ci spiega Rossella Rea, la responsabile dei lavori: “La struttura della caserma, che probabilmente era a due piani come molte altre caserme, fu rasata all’altezza in cui si è conservata. Furono demolite le parti superiori con cui si riempirono i vari ambienti e fu interrato tutto. Il ritrovamento è eccezionale perché ci troviamo al vertice di un triangolo rovesciato. Questa caserma è il vertice del triangolo e gli altri lati sono rappresentati dalle caserme dei Castra Nova Equitum Singularium a San Giovanni in Laterano, a via Tasso e via Emanuele Filiberto. L’altro lato è rappresentato dai Castra Peregrina presso la chiesa di Santo Stefano Rotondo. Questa zona si connota come un quartiere di caserme“.
Dunque, questa bellissima testimonianza storica potrebbe finire per essere parte integrante di una delle fermate della Metro a Roma, in un progetto di valorizzazione del patrimonio storico e culturale combinato con le esigenze della città, e non un limite come successo in passato.