ROMA, COMITATO CITTADINI TIBURTINA: “SITUAZIONE MIGRANTI NON E’ PIU’ GESTIBILE”
“Risse ogni giorno, feste fino al mattino e blocco della circolazione, ‘cos’altro deve succedere?’. Come residenti della zona non ne possiamo più, la situazione è degenerata sotto gli occhi di tutte le istituzioni girate dall’altra parte”. Così è come il Comitato Cittadini Stazione Tiburtina ha manifestato, in una nota, tutto il proprio dissenso per la situazione di Via Cupa.
Se da una parte c’è la denuncia da parte di alcune associazioni, soprattutto la Baobab Experience, sulle condizioni dei migranti che si trovano nella via, c’è chi di contro vive la situazione da cittadino che si sente abbandonato dalle istituzioni visto che “ogni giorno in Via Cupa scoppiano risse tra migranti, la situazione non è più gestibile. Si parla solo dell’emergenza sanitaria, ma di quella di ordine pubblico perché non si parla? Ogni sera gli attivisti di Baobab chiudono senza alcuna autorizzazione la strada al transito impedendo l’accesso anche a noi residenti oltre che alle attività commerciali che hanno visto azzerare i propri incassi con i clienti che hanno paura ad avvicinarsi. I proprietari che avevano case affittate hanno visto fuggire i propri inquilini. Non si riesce più a dormire, tutte le sere i migranti fanno feste. Per giovedì noi cittadini, proprietari della via che è privata, abbiamo chiesto in Questura l’autorizzazione a svolgere un’assemblea in strada, autorizzazione che ci è stata negata. Per la stessa sera senza autorizzazione gli attivisti hanno programmato una festa pubblicizzata anche su internet. Nei prossimi giorni prenderemo esempio dall’icona della legalità Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, e anche noi svolgeremo in via Cupa manifestazioni con le sue stesse autorizzazioni che non ci risulta ci siano state. Siamo in piena legge della Giungla – prosegue la nota – dove gli unici però che devono rispettare le regole sono gli onesti cittadini, purtroppo per le autorità la pazienza è terminata. Passata questa settimana che la Sindaco Raggi ha definito la deadline ci sentiremo liberi di manifestare in ogni modo il nostro dissenso”.