Fatti di Roma

ROMA CAPITALE DEI BORSEGGIATORI, GAFFE DEL CONSOLE INGLESE.

borseggiatore


Sul sito del governo britannico è stato pubblicato un avviso del console inglese in Italia, David Broomfield, che invita i suoi connazionali in gita nella nostra città, Roma, a lasciare le cose di valore in hotel se non si vuole essere rapinati.

Nello stesso avviso si legge, inoltre, che i viaggiatori che vengono in Italia e specialmente a Roma devono essere consapevoli del rischio molto alto di rapine, scippi e borseggi. Il tutto per opera di baby-gang che aumentano il loro assiduo lavoro soprattutto in estate.

Questo problema, per come scritto sembrerebbe tutto italiano. Addirittura è definito endemico sui mezzi pubblici e nei dintorni dei monumenti della città eterna. L’avviso, a mio parere, è alquanto disdicevole ed offensivo per tutti noi romani, e per gli Italiani in genere. Che a Roma avvengano scippi e borseggi soprattutto sui mezzi pubblici è vero. Sarebbe assurdo negarlo.

Ma è altrettanto insensato pensare che furti e rapine avvengano soltanto a Roma, o in Italia, mentre tutto il resto del mondo ne sia immune. L’arte del rubare con destrezza è una pratica molto diffusa, soprattutto dove c’è qualcuno che pensa al facile guadagno senza lavorare.

Non credo che Londra e tutta la Britannia siano esenti dal problema. Nel Regno Unito, come altrove nel mondo, è facile essere derubati scippati o borseggiati. Non credo oggi ci sia un paese in cui si possa dire che tali fenomeni non esistano.

Da italiano e da romano, però, mi sento offeso e deriso per come siamo stati frettolosamente etichettati dal console britannico. Deluso per come un membro istituzionale del Regno Unito, che lavora in Italia, ci osserva e ci descrive alla sua gente.

La città di Roma e tutti i suoi abitanti sono da sempre un popolo che esprime civiltà, cultura e accoglienza. Anche noi romani come il resto dei cittadini del mondo abbiamo imparato a convivere, stando attenti, con uno dei mestieri più antichi e diffusi al mondo: l’arte di arrangiarsi.

Del resto siamo così cordiali con chi ci viene a far visita che quando notiamo qualcosa di strano attiriamo l’attenzione mettendo in guardia tutti, turisti compresi, piuttosto che girarci dall’altra parte con indifferenza. Mi verrebbe da chiedere al console se la stessa cosa avviene nel Regno Unito.

Credo che prima di fare simili affermazioni sui romani e sugli italiani, il console avrebbe dovuto pensarci un po’. Noi italiani non scriveremmo mai che tutto il popolo Inglese è fatto da ubriaconi, soltanto perché qualcuno fra loro a volte abusa un po’ nel bere. E’ sbagliato usare luoghi comuni e opinioni generiche per etichettare le persone.

E’ disdicevole soprattutto quando a farlo, sono uomini autorevoli da cui ci si aspetta giudizi altrettanto autorevoli.

Alfonso Benevento

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