Fatti di Roma

RODOTA’, L’ULTIMO SALUTO A LA SAPIENZA CON 25 MINUTI DI APPLAUSI

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Nella vecchia aula tre della facoltà di Giurisprudenza dell’università La Sapienza, dove Stefano Rodotà ha insegnato a lungo, questa mattina è stato celebrato il suo funerale. Una cerimonia laica e accademica, nel senso che è avvenuta all’interno dell’università ed è stata officiata in toto da professori.

Sono intervenuti: il presidente della facoltà Paolo Ridola, il magnifico rettore Eugenio Gaudio, il professore di diritto civile Guido Alpa e il professore di diritto costituzionale Gaetano Azzariti (questi ultimi due ebbero Rodotà come relatore quando si laurearono). Ad ascoltare in prima fila affianco ai parenti c’erano da sinistra a destra, diverse istituzioni: la presidente della Camera, Laura Boldrini, l’omologo al Senato, Piero Grasso, il vicepresidente di Montecitorio e leader grillino, Luigi Di Maio, il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, il capogruppo Pd al Senato, Luigi Zanda, il presidente della commissione esteri di palazzo Madama,Pierferdinando Casini, e il giudice costituzionale Giuliano Amato. Tra i tantissimi che hanno riempito l’aula (moltissimi gli ex studenti e i giovani fan del professor Rodotà) c’erano anche Sussanna Camusso e Maurizio Landini, il ministro Maurizio Martina, il segretario di sinistra italiana, Niccolò Fratoianni, Gianfranco Spadaccia, storico leader radicale e amico di Rodotà, i giornalisti e colleghi della figlia Maria Laura, Mario Calabresi e Massimo Giannini.

Giurisprudenza si inchina al maestro dei diritti Stefano Rodotà che, come recita un suo titolo, ci ha insegnato il diritto di avere diritti” così ha esordito e aperto la cerimonia il presidente di Giurisprudenza de La Sapienza, Paolo Ridola.
Successivamente è stata la volta del professore Guido Alpa che ne ha tracciato il profilo accademico sottolineando come sia stato “Un grande privilegio e un grande dolore” leggere il documento con cui fu chiesto per Rodotà l’emeritato.

“Nei confronti del maestro – ha affermato Gaetano Azzariti, ordinario di diritto costituzionale – del diritto si è preferito utilizzare l’insulto, che ha finito con l’offendere solo chi lo ha pronunciato. È incredibile l’opera preziosa di pedagogia giuridica che Rodotà ha fatto scrivendo sui giornali: sapeva parlare con tutti, parlando di tutto con competenza”.

Un lunghissimo applauso (più di venticinque minuti, ndr) ha accompagnato il feretro mentre percorreva i corridoi e poi la lunga scalinata dell’edificio di Giurisprudenza per venire poi posato dentro al carro funebre; prima della partenza, dalle scale della facoltà, i partecipanti hanno intonato “Bella Ciao”, coro seguito da un altro infinito applauso. “Presidente, presidente, presidente” è invece lo slogan cantato dalla folla mentre l’auto si allontanava; restano attaccate ai muri esterni della facoltà rimangono molti fogli di saluto al professore. Fra i tanti, si legge: “Grazie per aver difeso sempre i diritti di tutti” oppure “Il tuo esempio rimarrà in noi artefici della libertà” o ancora “Al prof che avremmo voluto presidente”.

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