PARCHI A TEMA, LA PROTESTA: “NOI SOLI E ULTIMI A RIAPRIRE”
Una piazza del Popolo colorata, popolata da persone che cantando, ballando e indossando i costumi dei personaggi delle favole più famose, hanno manifestato contro quella che ritengono essere una vera e propria discriminazione tra i settori produttivi: quella dei parchi divertimento le cui riaperture, secondo le disposizioni anticovid, sono fissate al primo luglio. L’ultima categoria a riaprire.
“Una scelta che ci offende perché non capiamo come mai attività che si svolgono all’aperto come le nostre, devono aprire per ultime senza nessuna spiegazione scientifica che giustifichi la scelta,” dichiara Giuseppe Ira presidente dell’associazione Parchi permanenti italiani aderenti a Confindustria. “Se ci avessero detto che avremmo riaperto insieme ai ristoranti al chiuso avremmo capito. Ma così, da soli e per ultimi non lo capiamo”.
E non lo capiscono i “25 mila lavoratori diretti e i 50mila indiretti del settore che sono fermi dal 26 ottobre”. Non lo capiscono neanche “i 20 parchi, sui 230 complessivi italiani, che la scorsa estate non hanno riaperto e non riapriranno neanche quest’anno. L’anno scorso sono stati persi 10mila posti di lavoro e altrettanti se ne perderanno quest’anno. Bisogna quindi riaprire subito”.