Religioni

PAPA, DON CIOTTI: “QUESTO PAPA ARRIVA IN QUESTO MOMENTO DI GRANDE TRASFORMAZIONE DELLA SCOIETÀ”

 “Papa Leone XIV ha una grande preparazione: è laureato in matematica, in filosofia, in teologia, in diritto canonico. Sa le lingue, ma soprattutto è stato capace di immergersi veramente nelle viscere della vita, delle fragilità e delle speranze delle persone con un occhio particolare verso gli ultimi, i più poveri, i più fragili. Questo pontificato, ovvero la scelta di questo cardinale, è veramente un dono”, un “grande regalo che ci ha fatto Papa Francesco, perché l’ha fatto cardinale pochi mesi fa, altrimenti non sarebbe diventato Papa“. È il commento di don Luigi Ciotti Papa Leone XIV, fatto a margine di una manifestazione antimafia con gli studenti. “Questo Papa – ha proseguito il presidente di Libera – arriva in questo momento di grande trasformazione della società, anche rispetto all’intelligenza artificiale ma non solo, dove è grande il bisogno di dignità nel lavoro, quello che porta alle persone la condizione di libertà”. E sul nome, oltre a ricordare la Rerum Novarum di Leone XIII, don Ciotti ha segnalato che “il primo grande collaboratore di San Francesco fu Frate Leone: la scelta del nome ha questi significati, ma anche questa profondità e questo spirito”. Papa Bergoglio andò a “scovare” Prevost “in Perù, dove per 38 anni è stato missionario agostiniano, poi è stato vescovo per sette o otto anni, poi è stato chiamato a Roma per prendere in mano la Congregazione dei vescovi, una congregazione molto attenta e molto delicata”, ha ripercorso. E infine ha ripreso la frase di Leone XIV diventata già una via: ‘Una pace disarmata e disarmante’. “Mi ricorda quello che diceva un grande santo del nostro Paese, don Tonino Bello, ovvero ‘dobbiamo essere tutti malati di pace’ e da questa patologia non dobbiamo mai guarire.
Dobbiamo parlare di più di pace, che comincia nelle nostre relazioni, nei nostri rapporti. Anche incontrare i nostri ragazzi nel nome della pace. Perché la guerra non è solo quella dei grandi conflitti: sono 170 anni che in Italia parliamo di mafia, nonostante i grandi passi in avanti fatti. Abbiamo bisogno di pace, anche perché le mafie ci impoveriscono tutti”.

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