OSTIA, “NUOVO INIZIO” PER 14 CONDANNATI: DA OGGI AL LAVORO NEL X MUNICIPIO
Da oggi per i prossimi tre mesi, 14 condannati sottoposti a misure alternative al carcere lavoreranno ad Ostia occupandosi di verde e decoro urbano. L’iniziativa unica in Italia e’ stata presentata nella sede del X Municipio dall’assessore capitolino alla Legalita’ e delegato del X Municipio, Alfonso Sabella ed Emilia Turiano, Direttore dell’Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna di Roma e Latina (Uepe).
”Il progetto – ha spiegato Sabella – e’ frutto di una convenzione sottoscritta dall’Uepe e il X Municipio e servira’ anche da test per capire se e’ un’esperienza replicabile durante il Giubileo. E’ un esperimento concreto, non un’operazione di facciata. Si parte da Ostia, perche’ dopo aver voluto fortemente questo protocollo Anci Dap per il reinserimento lavorativo dei detenuti, come amministratore del X Municipio ho avuto modo di poterlo realizzare. Sono felice di farlo per primo. Speriamo di dare una sistemata ad Ostia che ne ha tanto bisogno”.
La squadra ha iniziato questa mattina dal parco XXV Novembre di via Pietro Rosa ad Ostia. Nei prossimi mesi lavoreranno divisi in due squadre gestite e supervisionate dai dipendenti del Comune alla cura del verde, pulizia e manutenzione di strade, parchi e giardini del municipio nonché delle aree limitrofe alla riserva naturale di Castelporziano. I condannati, persone non ritenute socialmente pericolose, provengono da tutta Roma e verranno pagati dieci euro l’ora in buoni lavoro.
“I buoni lavoro – ha aggiunto Sabella – coprono anche gli oneri previdenziali e assicurativi. L’amministrazione ha fornito i dispositivi di protezione individuale e gli attrezzi necessari. Due piccioni con una fava: e’ un’occasione di risparmio per il Comune perche’ si eliminano gli intermediari ed e’ un percorso di formazione e riavvicinamento al lavoro e alla vita per le persone che sono state scelte sulla base delle graduatorie”.
“Il lavoro non è soltanto una necessità di vita – ha spiegato Turiano – ma ha anche una forte valenza trattamentale e svolge una importante funzione rieducativa”.
“E’ un modo di riconciliare con la società – ha concluso Sabella – persone che hanno sbagliato e che occorre recuperare alla societa’ anche per abbattere i costi della recidiva. Secondo le statistiche che avevamo quando ero al Dap, dare ai detenuti la possibilita’ di lavorare riduce i tassi di recidiva: solo 7 – 8 per cento contro il 60, 80 per cento in caso di mancato aiuto. Sono certo che queste persone faranno un ottimo lavoro”. Contenti dell’occasione anche i detenuti che partecipano al progetto. Qualcuno l’ha gia’ battezzato “nuovo inizio”. “Fino a ieri ero a casa – spiega un ragazzo di 25 anni – oggi invece mi sento utile, lavoro e guadagno qualcosa“.