Fatti di Roma

NUOVO CINEMA PALAZZO: PROCEDIMENTO DI ACQUISIZIONE IN STALLO, ATTIVISTI CHIEDONO RISPOSTE

Gli attivisti del nuovo Cinema Palazzo in una lettera aperta indirizzata al sindaco di Roma Virginia Raggi e agli assessori Valentina Vivarelli, Lorenza Fruci, Luca Montuori, chiedono notizie sul procedimento di acquisizione dello stabile nel quartiere San Lorenzo, sgomberato il 25 novembre scorso. “Il perché di questa lettera aperta è presto spiegato – si legge – abbiamo la sensazione che il procedimento, senza dubbio complesso e articolato, sia giunto a un punto di stallo e si sia arenato. Il 25 novembre 2020 il Cinema Palazzo è stato sgomberato e sottratto alla cittadinanza che per quasi dieci anni ne aveva fatto un centro culturale aperto e fruibile per tutta Roma. Nel pomeriggio migliaia di persone si riversarono in strada per manifestare fermamente la propria indignazione e il sindaco si impegnò pubblicamente ad acquisire la struttura e restituirla ad uso sociale”.

Nei giorni seguenti “esponenti della giunta comunale assicurarono di aver istruito le procedure che dovranno condurre all’acquisto del Cinema Palazzo e di aver iniziato una proficua interlocuzione con la proprietà, che confermò a mezzo stampa la propria disponibilità a cedere il bene al Comune – ricostruiscono gli attivisti -. La giunta capitolina approvò una memoria nella quale si impegnava a valutare le procedure per salvaguardare la vocazione culturale del Cinema Palazzo e a prenderne in considerazione l’acquisizione. Dal 25 novembre, al posto del Nuovo Cinema Palazzo, avamposto di solidarietà e di resistenza all’abbandono, c’è un edificio chiuso contro la cui facciata si accumulano i rifiuti – si legge ancora nella lettera -. Al posto di una piazza libera e sicura, c’è un parcheggio disordinato e male illuminato. Al posto di un teatro, ci sono delle serrande elettrosaldate. I cittadini e le cittadine di San Lorenzo e dell’intera città di Roma hanno bisogno del Cinema Palazzo, soprattutto nel difficile tempo che viviamo”.

Per gli attivisti del Cinema Palazzo “serve uno spazio in cui nei prossimi mesi ci si possa riaffacciare alla socialità in sicurezza, un luogo dove raccontare storie, far vibrare note, condividere bellezza. Serve un punto di riferimento per le raccolte solidali che il quartiere sta ora facendo in piazza. Serve, con urgenza, un segnale che dia speranza nel futuro. Riaprire le porte del Cinema Palazzo alla città significa gettare uno spiraglio di luce nel cono d’ombra che ci avvolge tutti da troppi mesi, significa guardare alla Roma dei prossimi anni. Una città che ha bisogno di cittadine e cittadini attivi e di avamposti contro la speculazione, che siano presidi di aggregazione sociale e solidarietà”. “Siamo convinti della veridicità delle parole che la sindaca Raggi ha pronunciato a San Lorenzo qualche settimana fa e che ha ribadito in un recente comunicato stampa – sottolineano gli attivisti -. Come pure siamo consapevoli dei significativi passaggi che la giunta ha portato a termine negli ultimi mesi”.

“Nel ristretto orizzonte temporale della consiliatura da lei presieduta, signora sindaca Raggi, sono ancora molti i passaggi procedurali per poter condurre in porto il complesso iter di acquisizione – si legge nella lettera -. Da cittadine e cittadini che credono nel primato della politica, non possiamo digerire che siano gli uffici tecnici a dettare i tempi della politica stessa”. Infine gli attivisti del nuovo Cinema Palazzo rivolgendosi alla sindaca Raggi e alla giunta capitolina chiedono “un ulteriore sforzo di accelerazione per chiudere vittoriosamente questa partita. In gioco non c’è solo il Cinema Palazzo, ma la possibilità per la cittadinanza di poter credere nelle istituzioni e nella loro capacità di rispondere ai bisogni dei territori”, concludono.

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