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L’APPELLO AL CAMPIDOGLIO, “IL 50% DEI PROVENTI DELLE MULTE PER LA SICUREZZA STRADALE”

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Un ufficio di scopo dedicato alla sicurezza stradale presso il dipartimento Mobilità e il rispetto e la vigilanza negli impegni finanziari del Comune dell’articolo 280 del codice della strada, quello che stabilisce che il 50 percento del ricavato delle multe vada destinato alla sicurezza stradale. Sono queste le due principale richieste che questa mattina la consulta cittadina per la sicurezza stradale, la mobilità dolce e la sostenibilità ha rivolto al presidente Enrico Stefàno e ai consigliere della commissione capitolina Mobilità.

Per quanto riguarda il secondo punto, da quanto emerso questa mattina in commissione, a causa di un meccanismo contabile, oggi, di tutto il ricavato dalle violazioni del codice della strada solo un quarto, e non la metà, viene destinato alla sicurezza stradale come prevede la legge. A spiegarlo in commissione è stato Pasquale Cialdini, ex amministratore di Roma Metropolitane e tuttora presidente della Consulta: “La delibera di giunta 254 del 2017 – ha detto – stabilisce di ripartire il 50 percento del ricavato dalle multe nelle diverse voci della sicurezza stradale (interventi sulla segnaletica, potenziamento dell’attività di accertamento delle violazioni del codice della strada, manutenzione delle strade e piste ciclabili), ma il 50 percento è calcolato sulle previsioni di ricavo (253 mln per il 2017 ndr) e così l’amministrazione è costretta ad accantonarne circa la metà (125 mln ndr) in un fondo di svalutazione crediti e dedicarne solo la restante metà alle opere di sicurezza stradale necessarie”.
“La nostra proposta – conclude il presidente della Consulta – è quella di calcolare l’impegno sul 50 percento del ricavato dalle multe dell’anno precedente già incassato, in questo modo si leva l’alea di non incassare abbastanza, non è necessario stanziare risorse in un fondo rischi e s’impegna il reale 50 percento in opere di sicurezza stradale”. Dalla Consulta inoltre chiedono al Campidoglio maggiore trasparenza: “Come sono stati spesi fino a oggi i 28 milioni per la segnaletica e i 21 per gli accertamenti delle violazione del codice della strada?”. Durante la commissione la Consulta ha anche illustrato ai consiglieri quelle che considera le opere prioritarie di messa in sicurezza da inserire nel prossimo bilancio previsionale. Lo scorso 23 ottobre la consulta – un organo composta da 180 membri, che rappresentano altrettanti enti tra amministrazioni (c’è anche il comune), associazioni e forze dell’ordine – ha approvato le 39 opere che considera prioritarie da finanziare con il prossimo bilancio.
La seduta della commissione è stata anche l’occasione per verificare quante delle 101 opere segnalate lo scorso anno sono state realizzate dal Campidoglio. Da quanto emerso ne risultano già avviate 46. Si tratta d’installazione o aggiustamento di semafori, pedonalizzazioni, messe in sicurezza di fermate di autobus e tram e realizzazioni di corsie preferenziali. Proprio su quest’ultimo punto entro la fine dell’anno, ha spiegato il presidente Stefàno, dovranno andare a gara ed essere impegnati i fondi per le corsie preferenziali in via di Boccea, piazza Sempione, via Portuense, viale Marconi come anche quelli per i varchi d’accesso con telecamera per le preferenziali di via Labicana, via Regina Margherita, via del Corso e fori imperiali. Altri interventi importanti dovrebbero essere la riqualificazione di via dei serpenti, con la contestuale isola ecologica di Monti, la riqualificazione di via Spezia e via Taranto.
“A sentirle – ha puntualizzato Cialdini – queste opere sembrano tante, ma noi non siamo del tutto soddisfatti perché si può fare molto di più. È comunque un buon inizio”. Il presidente della Consulta ha infine chiesto alla commissione di chiedere all’assessorato ai lavori pubblici di ridipingere le strisce pedonali senza aspettare il rifacimento del manto stradale in quelle strade che, seppur dissestate, non saranno oggetto di lavori in tempi brevi.

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