NELLA BASILICA DI S. CROCE IL CROCIFISSO SINDONICO DI MONSIGNOR RICCI
Il 14 febbraio alle ore 12 verrà accolto e apposto nella mostra permanente sulla Sindone, il Crocifisso Sindonico realizzato da Mons. Giulio Ricci. Il crocifisso sindonico, gemello di quello venerato nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, è stato dipinto personalmente da Mons. Giulio Ricci e, pertanto è un unicum. Un documento storico in cui si fondono, nel momento drammatico del sacrificio di Gesù, arte, scienza e fede. Mons. Giulio Ricci, dopo 50 anni dedicati allo studio ed alla preghiera, ricostruì fedelmente nel suo crocefisso quanto aveva letto sulla Sindone.
“Siamo onorati di accogliere questo Crocifisso Sindonico nella nostra mostra. – apre Padre Rafael Pascual, Direttore dell’Istituto Scienza e Fede – Il Crocifisso arricchirà la nostra esposizione, offrendo un’ulteriore opportunità di rivivere cos’è successo duemila anni fa. Si è ottenuto uno specchio scientifico di ciò che ci raccontano i Vangeli. Il Crocifisso ci permetterà di avere una maggiore conoscenza ed un’esperienza di Dio e della sua Misericordia. Tutta la nostra Comunità ringrazia per questo dono così prezioso e simbolico per tutti noi”.
“Ogni goccia di sangue assorbita dal tessuto, ogni segno rimasto impresso sulla trama di lino – dichiara il prof. Antonio Cassanelli, Responsabile del Centro Diocesano di Sindonologia Giulio Ricci, – sono gli eccezionali testimoni del Vangelo, in grado di rivelarci situazioni ed avvenimenti vissuti da Gesù durante il Venerdì Santo. Realizzando il crocefisso sindonico, Mons. Ricci ricostruì fedelmente nelle misure, nella posizione, nelle ferite e nelle piaghe, il corpo di Gesù in croce così come ci viene testimoniato dalla Sindone. I suoi studi nel campo della metrologia anatomica, delle conseguenti ricostruzioni assonometriche, e della misurazione geometrica dei rivoli di sangue sono esemplari”.
“Guardando il crocefisso sindonico possiamo ripercorrere la Passione di Gesù in tutte le sue fasi – continua il Prof. Cassanelli – nella loro verità storica: la flagellazione, la coronazione di spine, la via crucis, le cadute, la crocifissione mediante tre chiodi, la morte, la ferita della lancia al costato”.
“Pregando davanti il crocefisso sindonico possiamo contemplare, in tutta la sua drammatica realtà, “il Crocefisso” così come lo videro Maria e Giovanni ai piedi della croce e renderci conto di quanto grande sia stato l’amore di Gesù per noi. Sono certo che, alla luce di quanto espresso, il crocefisso troverà un’adeguata accoglienza e collocazione all’interno della Mostra. La proficua e fraterna collaborazione tra l’Ateneo Pontificio e il Centro Diocesano, consolidata negli anni, – conclude il Professore – offrirà così un’ulteriore strumento di studio, catechesi ed apostolato a quanti sentono il richiamo spirituale della Sindone”