LA CITTA’ DELLE EMERGENZE
“Speriamo non nevichi sul bagnato”. Non è per andare contro ai sogni di tanti bambini che sperano di veder cadere la neve, magari per la prima volta, o i tanti adolescenti a cui piacerebbe giocarci all’esterno delle aule in un giorno quasi straordinario.
Per quanto la neve che si poggia in terra sulle strade e i monumenti, la nostra città non è pronta per affrontare una simile evenienza; perché, oltre al lato bello e romantico della vicenda, dobbiamo renderci conto delle reali condizioni di quanto ci è attorno, con le strutture sanitarie e le strade che si troverebbero vicino al collasso. Senza illusioni, si andrebbero a creare tante ‘emergenze’ più che benefici e questo è palese per chiunque.
Abbiamo migliaia di clochard che vivono e dormono per le strade, già affaticati da un inverno piuttosto rigido, e chissà che potrebbe causare una nuova ondata di freddo ancora peggiore; ci sono rifugiati e migranti che dormono in tende o strutture di fortuna, spesso senza acqua corrente e riscaldamento. Senza dimenticare i tanti anziani e le famiglie in difficoltà che, sempre più dimenticati da una classe politica impegnata a farsi eleggere di nuovo, stanno lentamente scivolando in un oblio, in uno stato d’abbandono, indegno.
Insomma, non possiamo goderci neanche la neve.
Pietro Proietti