IL MEGLIO IN EDICOLA DI MARTEDI’ 14 APRILE 2015
Irregolari nove stabilimenti su dieci (Valeria Costantini)
Non c’è solo il «varchi-gate» sulle spiagge di Ostia. Muri troppo alti, cabine in cemento al posto di strutture mobili, recinzioni che nascondono la vista del mare. È lunga la lista delle irregolarità accertate dalla Capitaneria di Porto nelle strutture balneari del lido di Roma. «Innovazioni non autorizzate su demanio marittimo», è questa l’ipotesi di reato iscritta nel fascicolo dell’inchiesta aperta dal sostituto procuratore di Roma, Mario Palazzi. Un’indagine complessa che si è tuffata, da circa un anno, nell’ampio mare magnum delle concessioni marittime di Ostia, dal più piccolo dei chioschi ai grandi stabilimenti.
Dagli accertamenti dei militari sarebbero così emerse piccole e profonde modifiche strutturali rispetto a quelle che erano le prescrizioni delle concessioni originarie, in molti casi rilasciate più di 30 anni fa. Concessioni da sempre oggetto di contestazioni e rinnovate fino al 2020 dal X Municipio nel marzo di un anno fa. La guardia costiera ha passato al setaccio ogni angolo degli oltre 60 stabilimenti di Ostia, rilevando anomalie su circa il 90% delle strutture. Le carte della Capitaneria sono risultate così interessanti da essere state acquisite, proprio pochi giorni fa, anche dalla Commissione prefettizia che sta vagliando tutti i documenti relativi al municipio del mare, quello da cui il Pd ha lanciato l’allarme mafie.
Tra le modifiche richieste anno dopo anno, molte, tra l’altro, porterebbero la firma di Aldo Papalini, l’ex direttore tecnico di Ostia, arrestato per corruzione e subito rimosso dal sindaco Ignazio Marino. Si tratta di diverse determine dirigenziali dal X Municipio che autorizzavano gli ampliamenti per alcune strutture, modifiche stagionali che poi però sono diventate permanenti. In buona parte dei casi si parla di muri più alti di quanto prescritto da legge e concessioni, una decina invece gli stabilimenti che presenterebbero cabine fuori norma. Irregolari in molti casi le recinzioni nascondi-mare. Le innovazioni al vaglio della Procura sarebbero solo una porzione dell’inchiesta: oltre agli stabilimenti nel mirino ci sono anche le spiagge di Capocotta e i manufatti realizzati negli anni nell’area protetta. […]
Dalla lotta agli abusivi all’anti-terrorismo: un piano in 12 mosse (Simone Canettieri)
Tre ore di riunione tutte d’un fiato. Obiettivo dichiarato: aumentare la percezione della sicurezza dei romani lavorando in sinergia. L’era di Franco Gabrielli in prefettura inizia con una serie di proposte e con una lista ben precisa delle priorità su cui intervenire per migliorare Roma. Dodici i fronti caldi individuati nel primo comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza presieduto ieri pomeriggio dall’ormai ex capo della Protezione civile inviato da Renzi nella Capitale: criminalità organizzata con lo sguardo a Ostia, abusivismo, degrado, protezione civile, sfratti e occupazioni, campi rom, decoro, spaccio, evasione, antiterorrismo, prostituzione e accattonaggio. In un concetto: le piaghe di Roma, che saranno oggetto di sette tavoli permanenti a Palazzo Valentini. L’idea di Gabrielli è stata recepita e accolta da tutti i protagonisti del tavolo di ieri: il sindaco Ignazio Marino, il questore Nicolo D’Angelo, il comandante provinciale dei carabinieri Salvatore Luongo e a scendere dai rappresentanti delle altre forze dell’ordine.
Se il tema è la «connessione», la prima risposta sarà coordinare tutti gli interventi con la creazione di un’unica sala operativa. Un cervellone pieno di schermi da dove far partire gli interventi in maniera univoca e repentina, che siano carabinieri, poliziotti, finanziari o vigili urbani (ieri erano presenti per il Campidoglio anche il comandante della municipale Raffaele Clemente e la delegata per la sicurezza Rossella Matarazzo) poco importa. Intervenire uniti per colpire meglio.
Il più soddisfatto al termine del tavolo è stato il sindaco Ignazio Marino, che dopo le tensioni con il precedente prefetto Giuseppe Pecoraro, ha parlato di «nuovo approccio pragmatico e operativo». Il primo cittadino ha dato una traccia dei temi caldi, che poi diventeranno tavoli permanenti: «Dalle criticità percepite in relazione allo spaccio della droga alla sicurezza in luoghi centrali della città come la stazione Termini, la questione dell’abusivismo commerciale, dell’evasione delle tasse di soggiorno in alberghi e bed and breakfast che si può combattere con l’aiuto della Federalberghi, e su ognuno di questi abbiamo stabilito dei piani di azione».
Lorenzin: “Troppo alto il debito ospedaliero” La Regione: “Deficit più che dimezzato” (Mauro Favale)