IL MEGLIO IN EDICOLA DI GIOVEDI’ 16 APRILE 2015
Blitz al campo rom, cacciati i falsi poveri (Rinaldo Frignani)
Il più ricco ha un libretto postale con 656 mila euro. Dietro di lui altri residenti nel campo nomadi in via di Salone, al Collatino, meno ricchi ma pur sempre benestanti: 378 mila euro, 340 mila, 256, 210, 139, 122, 102. Fino ai 40 mila euro del più povero. Denaro di provenienza dubbia, secondo chi indaga, congelato l’anno scorso al termine degli accertamenti svolti dalla polizia municipale che ieri mattina ha requisito 20 moduli abitativi dell’insediamento sui 22 da colpire perché occupati senza titolo da famiglie rom bosniache – e una di etnia rom romena – con redditi incompatibili con l’assistenza alloggiativa offerta dal Comune ai bisognosi. Una truffa, insomma, che gli agenti dello Spe – il gruppo Sicurezza pubblica emergenziale – hanno portato alla luce con una serie di controlli incrociati sui depositi in banca e alle Poste intestate ai capo famiglia nomadi.
«Sono soldi nostri e poi abbiamo anche dei bambini. Adesso dove li mettiamo?», hanno spiegato ieri i rom invitati da una settantina di vigili coordinati dal vice comandante Antonio Di Maggio – c’erano anche quelli dell’VI Gruppo – a fare i bagagli e lasciare i container che saranno riassegnati a chi ne ha davvero bisogno, ma soltanto dopo essere stati rimossi ed esaminati dalla Commissione stabili pericolanti. I due moduli che rimangono abitati saranno liberati la prossima settimana perché l’operazione della Municipale si è interrotta nel primo pomeriggio. Ma ci sarebbe anche dell’altro: alcuni alloggi di Salone erano occupati da persone o interi nuclei familiari diversi rispetto a quelli assegnatari.
Un indizio importante, secondo gli agenti della Municipale, per dimostrare che nel campo – uno dei più grandi e attrezzati della Capitale, almeno quando è stato inaugurato nel 2010 – c’è una compravendita di moduli a 3-5mila euro ognuno. Un fenomeno illegale simile a quello che interessa le case popolari. In totale ieri mattina i vigili hanno allontanato 102 persone che potrebbero aver trovato ospitalità in altri insediamenti, anche abusivi. […]
Guerra a parabola selvaggia “Via 1,3 milioni di antenne così puliamo lo skyline di Roma” (Paolo Boccacci)
Un milione di euro per far abbattere il milione e trecentomila antenne che deturpano lo skyline di Roma in vista del Giubileo. I fondi già sono in bilancio e ieri mattina in Consiglio è stata presentata la delibera bipartisan sull’operazione “tetti puliti”, che concederà ai condomini molti vantaggi. Quelli che vorranno fare i lavori di pulitura delle facciate e centralizzazione delle antenne del digitale e del satellitare avranno un finanziamento a fondo perduto da 3 a 5mila euro, l’eliminazione della tassa per l’occupazione suolo pubblico per i ponteggi e anche la restituzione del 10% dell’imposta sulla pubblicità (la quota parte solitamente destinata al Comune) con cui potrebbero finanziare le ristrutturazioni. E ci saranno ulteriori incentivi se a questi lavori, da ultimare entro maggio 2016 e che dovranno avere durata massima di sei mesi, si affiancheranno anche opere di bonifica dell’eventuale presenza di amianto o finalizzate al risparmio energetico.
Pioggia di interrogazioni su Atac (Susanna Novelli)
Fioccano interrogazioni sul caso delle consulenze Atac nell’anno 2014, alle quali, forse qualcuno stavolta darà risposta. Trentatré voci di consulti esterni per un totale di un milione 279mila 560 euro, come puntualmente riportato ieri da Il Tempo. A destare perplessità merito e importo delle consulenze, per le quali, ha precistato Atac «i costi sostenuti nel 2014 sono del 31% inferiori rispetto al medesimo dato del 2013, il quale risultava già a sua volta inferiore del 30% rispetto a quello registrato nel corso del 2012.
Questo risultato – prosegue la nota – è stato possibile, soprattutto grazie allo sforzo di internalizzazione compiuto da Atac che ha notevolmente incrementato le attività della sua funzione legale aziendale… che ha comportato, nel 2014, risparmi sulle spese legali per oltre 350 mila euro rispetto al 2013». Che le forbici Atac fossero passate anche per le consulenze, è tuttavia cosa non solo nota ma scontata in un’azienda che continua a tagliare corse e linee degli autobus. Quello che tuttavia chiedono gli esponenti politici, è di fare luce sul merito e sull’opportunità di talune consulenze. Solo per ricordarne una tra le tante citate ieri – e consultabili on line sul sito dell’Atac – i 20.800 euro «per ricerca ed esame documentale catastale per l’individuazione dei proprietari delle particelle contigue a quelle di Atac Patrimonio in zona Garbatella».
Sulla vicenda comunque è già battaglia in Campidoglio, «visto che il sindaco Marino ritiene che lo sfacelo di Atac si sia fermato col suo arrivo – fa notate il consigliere capitolino Fi, Ignazio Cozzoli – spieghi perché nel 2014 si sono spesi fiumi di soldi in consulenze legali con un ufficio legale interno dotato di un gran numero di ottimi avvocati. Lo spieghi in fretta perché glielo chiederò anche in forma di interrogazione urgente». […]