Angolo della Salute

IL 40% DEI CITTADINI DI SARDEGNA E CALABRIA COSTRETTI A EMIGRARE IN ALTRE REGIONI IN CERCA DI UNA SANITÀ DI QUALITÀ

 

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Il 40% dei cittadini di Calabria e Sardegna per gli interventi maggiori è costretto a  spostarsi in altre regioni, soprattutto del Nord alla ricerca di una sanità di qualità. In tale contesto le visite della Ministro della Salute Grillo agli ospedali e pronto soccorso non fanno che evidenziare la disparità fra le sanità del Paese. Forse, più di queste visite poco utili, sarebbe necessario intervenire per assicurare una sanità di qualità a tutti i cittadini”.

È così che ALESSANDRO GARAU, segretario del sindacato COAS Medici Dirigenti, commenta le recenti visite della ministra Giulia Grilli alle strutture ospedaliere del Paese.

“Sarebbe necessario rendere omogenea in campo nazionale la spesa sanitaria, partendo dal presupposto che non tutti dispongono di ‘superspecialisti’ vicino alla porta di casa – continua GARAU –. Tutti dovrebbero avere accesso ad una dignitosa assistenza, e non essere costretti al ‘turismo sanitario’, che spinge sempre più utenti del meridione a viaggiare per ricevere trattamenti sanitari di qualità. Questo si traduce in costi esosi sia per la Regione di appartenenza, che paga per l’utente il servizio, che per la persona e la sua famiglia”.

“Il Governo, invece, sembra assumere con maggior consistenza – conclude GARAU – l’idea di una più netta regionalizzazione sanitaria. Basti pensare che in questi giorni si parla di una proposta della Lega per un consorzio sanitario fra Veneto, Lombardia e Emilia Romagna. L’impressione è che ci si stia muovendo verso un aumento del potere discrezionale di Assessori e Direttori Generali di cui ogni giorno constatiamo gli effetti perversi, portando anche le regioni verso una autarchica gestione della Sanità: proprio il motivo del turismo sanitario di necessità”.

 

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