GIUBILEO: IL 26/2 DAL CNEC IL CONVEGNO “IMMIGRAZIONE: REGOLE DELL’ACCOGLIENZA” FOCUS SU ABRUZZO, LAZIO, MOLISE E SARDEGNA
Venerdì prossimo, 26 febbraio 2016, dalle ore 9 alle ore 13, presso l’aula magna della Casa generalizia dei Fratelli delle Scuole Cristiane, Via Aurelia, 476, si terrà l’incontro su “Immigrazione: regole dell’accoglienza” promosso dal CNEC (Centro Nazionale Economi di Comunità) per l’area geografica “Centro” in particolare per le regioni Abruzzo, Lazio, Molise e Sardegna. L’evento ha ottenuto il logo del Giubileo della Misericordia.
Intervengono, tra gli altri, Padre Antonio Di Marcantonio, presidente CNEC, Don Fulvio Ferrari, economo generale dell’Opera Don Orione e membro del comitato di presidenza del CNEC, l’On. le Edoardo Patriarca, vicepresidente Commissione Parlamentare d’inchiesta sul sistema dell’accoglienza e Maurilia Bove, Viceprefetto Direzione Centrale per le Politiche dell’immigrazione e dell’asilo del Ministero dell’Interno.
Per avere l’idea su quali siano le presenze delle persone immigrate nell’area Abruzzo, Lazio, Molise e Sardegna: a febbraio 2015 in queste regioni gli immigrati presenti e accolti in totale nei territori regionali erano 11.999 (8.490 nel Lazio, 1.402 in Sardegna, 1.147 in Molise e 960 in Abruzzo).
Sempre nell’Area Centro (Abruzzo, Lazio, Molise e Sardegna) le strutture temporanee di accoglienza (laiche o di ispirazione cattolica) sono 170 (105 nel Lazio, 30 in Sardegna, 22 in Abruzzo e 13 in Molise).
Sono invece solo 2 i centri governativi presenti nell’Area Centro (su 14 totali) a Cagliari e Castelnuovo di Porto (RM).
“Papa Francesco – spiega Don Fulvio Ferrari, economo generale dell’Opera Don Orione e uno degli organizzatori dell’evento – ha chiesto alla Chiesa italiana e alle congregazioni religiose di farsi prossime alle persone che sono costrette ad emigrare lasciando il proprio paese spesso a seguito di guerre o di dittature. Questo nostro incontro è idealmente una risposta a questa sollecitazione”.
“L’idea di base – aggiunge Don Ferrari – è quella di provare a dare alle tante congregazioni religiose che si sono sentite sollecitate dal Pontefice qualche indicazione, portare qualche esperienza, incoraggiare qualche scelta; ma anche scoraggiare qualche iniziativa sconsiderata. La buona volontà è senz’altro un incoraggiamento per iniziare, ma non è sempre sufficiente per portare a casa un risultato. Ci vuole anche professionalità, esperienza, calcolo dei rischi, ambiente non ostile, condizioni favorevoli”.
“L’esperienza – conclude Don Ferrari – degli operatori ci dice che l’inclusione, se il programma di gestione è ben strutturato e condiviso, porta a risultati inaspettati”.