Angolo della Salute

GARAU (COAS MEDICI), “PROPOSTA SILERI DI DEFISCALIZZARE INTROMENIA INACCETTABILE”

Un medico con lo stetoscopio al collo, in una immagine di archivio.
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“La proposta del senatore Pierpaolo Sileri di alleggerire il carico fiscale sulle prestazioni in intramoenia avrebbe il solo effetto di far piovere sul bagnato, andando a favorire i medici che lavorano nelle grandi città, a discapito delle fasce più povere della popolazione. In particolare, andrebbe ad arricchire medici di alcune ben conosciute specializzazioni che hanno raggiunto livelli di carriera elevati, che possono monetizzare la loro carriera, spesso oltre i limiti di leggi ancora in essere”. È quanto dichiara Alessandro Garau, segretario nazionale del sindacato CoAS Medici Dirigenti, in merito alla proposta del senatore Sileri per la riforma del servizio intramoenia.

“Modificare l’attuale peso fiscale che grava sulle prestazioni libero professionali in intramoenia con il dichiarato obiettivo di trattenere in servizio i medici che stanno fuggendo dagli ospedali pubblici, non è eticamente corretto: andrebbe a favorire solo un modesto numero di medici – spiega Garau –. Per trattenere i medici negli ospedali non è sufficiente migliorare le capacità di guadagno di pochi ma migliorare la qualità di vita di tutti i medici del SSN”.

“Il risultato di questa operazione fiscale sarebbe quello di inasprire i rapporti tra direttori e dirigenti, sempre più indirizzati verso il cliché del padrone e dell’operaio – continua Garau –. Dirigenti di grande esperienza finirebbero per dover curare e assistere gratuitamente i pazienti su cui i direttori costruiscono la loro fortuna economica”.

“Inoltre, non è certo trasferendo alla medicina a pagamento che si risolvono i disagi dei 100mila medici della dirigenza – aggiunge Garau – creati da anni di disattenzione, di voluta assenza di rinnovo contrattuale, di concessione di mani libere e prive del necessario rispetto per le norme scritte nelle leggi e quelle non-scritte dell’etica a Direttori Aziendali frequentemente provenienti da settori assolutamente distanti dalla sanità”.

“Sembra solo un’ulteriore spinta verso il sistema delle assicurazioni che andrebbe a penalizzare le fasce più deboli e a ridurre i risultati del sistema sanitario – conclude Garau –. Un simile proposta ci fa toccare con mano gli effetti di un cambiamento sostanziale, il progressivo spostamento della sanità verso il sistema privato e delle assicurazioni che riteniamo convintamente sia un rimedio peggiore del male che si vuole curare”.

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