PORRE FINE A DISPARITÀ DI TRATTAMENTO EMPAM TRA MEDICI OSPEDALIERI E DI MEDICINA GENERALE
“Trovo assurda la grande differenza di trattamento che l’ENPAM, Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri, riserva ai medici ospedalieri e a quelli di medicina generale; difatti, i primi sono obbligati a versare annualmente una quota di 1500€ all’ente in maniera tale che, dopo 40 anni di contribuzione, si ritrovano un ritorno pensionistico da 187€ lordi, mentre, nel secondo caso, lo stesso ente eroga pensioni che si aggirano intorno ai 3500€ mensili. Insomma, sembrerebbe quasi che la “duplice” contribuzione dei medici ospedalieri serva per coprire la previdenza dei medici di famiglia”.
Questo è quanto dichiara Alessandro Garau, segretario del sindacato CoAS Medici.
“Oltre a questo primo aspetto, quello che veramente preoccupa dell’ENPAM – continua GARAU – è che la gestione finanziaria dell’Ente ha fatto sì che venisse accumulato negli anni un ingente patrimonio immobiliare, stimato intorno ai 20 Miliardi di euro che continua a generare ingenti avanzi di gestione; nel solo 2016 sono stati definiti “utili” 1,3 miliardi di euro, grazie alla ridotta distribuzione di prestazioni pensionistiche: 362mila “contribuenti” per 106mila “pensionati”. Ma, la contrapposizione tra questi “oboli pensionistici” ed “il concetto di utili“, disturba il rapporto tra Ente e Medici Ospedalieri, che interpretano in modo assolutamente diverso quello che dovrebbe essere il fine dell’ente previdenziale”.
“L’ENPAM – conclude GARAU – ha iniziato ad allontanarsi dalla sua mission, dal motivo per il quale fu fondato, creando una serie di società ad esso affiliate che si occupano di svariati settori: dalla gestione del patrimonio immobiliare, passando per l’assistenza e la concessione di mutui. Questi mutui vengono erogati con bassi interessi, ma su soldi versati dagli stessi medici che quindi pagano per poter avere in prestito i propri soldi. La somma di tutte queste attività – conclude il segretario del sindacato – genera introiti finanziari impropri per un Ente previdenziale; questi non accrescono soltanto il patrimonio della capogruppo ma anche quello del Presidente, il dott. Olivetti, che è stipendiato da tutti questi molteplici Enti, permettendogli di raggiungere nel 2016 la quota record di 658 mila euro annuali di stipendio”.