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EMERGENZA EBOLA; BANCO FARMACEUTICO, “PARTITE D’URGENZA MEDICINE PER LA SIERRA LEONE”

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E’ partito con la massima urgenza un cargo aereo con oltre 1600 kg di presidi sanitari e medicinali alla volta della Sierra Leone.

L’iniziativa, promossa da Rainbow4africa, Engim Internazionale, Around Us e dalla Fondazione Banco farmaceutico onlus, e con la collaborazione del Ministero degli Esteri ha lo scopo di far fronte all’emergenza ebola.

La fondazione Banco farmaceutico grazie al contributo delle aziende farmaceutiche Pfizer, Angelini, Nova Argentia, Ibsa Farmaceutici, Mylan, EG EuroGenerici, DOC Generici e Johnson&Johnson, ha donato oltre 4.200 confezioni di medicinali e oltre 32.000 mascherine per un valore di oltre 35 mila euro tra antinfiammatori , colliri, fermenti lattici, antidolorifici, garze, disinfettanti e antibiotici, necessari per la cura del virus.

I materiali che saranno distribuiti nel fine settimana riforniranno gli ospedali di Lunsar, Makeni e Kabala nei distretti di Port Loko e Bombali nel nord del Paese, colpiti in maniera severa dal virus.

“La nostra Fondazione – dichiara Paolo Gradnik, presidente del Banco Farmaceutico – è sempre pronta a rispondere alle emergenze anche nelle periferie del mondo come quella dell’ebola in Sierra Leone”.

“Anche se viviamo un momento di crisi – aggiunge Gradnik – dobbiamo registrare un grande movimento di solidarietà sia dai privati cittadini, ma anche e soprattutto dalle case farmaceutiche”.

“La situazione in Sierra Leone è critica – spiega Paolo Narcisi, Presidente di Rainbow for Africa – le persone che hanno contratto l’ebola sono oltre 4.500 e il bilancio dei morti è salito a 2.500″.

“Nei prossimi mesi – continua Francesco Farnesi, Direttore di Engim Internazionale – prevediamo una crescita del bisogno farmaceutico,           perché l’ebola sta diventando un problema anche per la cura di tutte le altre patologie: la paura di contrarre la malattia infatti sia da parte della popolazione che da parte del personale sanitario, sta facendo aumentare i casi di morte per altre cause come parto, traumi e infezioni, e tutto ciò sta provocando il collasso delle già fragili strutture sanitarie”.

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