CULTURA, ALLA STAZIONE TIBURTINA LA MOSTRA “NON PASSARCI SOPRA” PER IL GIUBILEO
Sono cento le foto che sono state inviate sia da associazioni che da grandi aziende italiane, e non solo, e messe in esposizione per raccontare il valore della gratuità durante la mostra “Non passarci sopra” organizzata, nell’ambito delle iniziative legate al Giubileo della Misericordia, dal Censis con Bnl e Stazione Tiburtina.
La mostra avrà inizio il 20 Ottobre e durerà fino al 4 Novembre, con orari di apertura che vanno dalle ore 6 del mattino fino alle 23 e sarà aperta al pubblico all’interno della galleria vetrata della Stazione Tiburtina con uno spazio esclusivamente dedicato di 300 mq, in uno degli snodi più frequentati della capitale. Questa non è solo una raccolta di immagini bensì un percorso guidato attraverso cui gli espositori (organizzazioni non profit,associazioni, fondazioni e aziende, italiane e straniere) voglio far conoscere a più persone possibili, e portare il messaggio di misericordia alla base di questo Giubileo voluto da Papa Francesco, il loro modo di portare gioia nel cuore delle persone, soprattutto le più deboli e i meno fortunati.
La mostra segue un percorso fotografico che ha quattro temi principali: “Il futuro di tutti è un futuro per tutti”, “Soffre di meno chi non soffre da solo”, “Per non far affondare l’umanità”, “Ne uccide più la solitudine che…” e sono stati previsti degli spazi e degli esempi con cui il visitatore potrà confrontarsi ed entrare in contatto. Insieme alla mostra partirà il programma di visite ’Lasciarsi toccare il cuore’ a cui prenderà parte una delegazione interreligiosa che andrà a visitare nelle periferie di Roma alcune realtà di solidarietà.
La ragione fondante della mostra, spiegano gli organizzatori, è quella di invitare il visitatore distratto, il viaggiatore frettoloso, l’indifferente, ’colui che non guarda più nulla tranne dove mette i piedi’ quotando le parole di Papa Francesco, ad esitare prima di passare sopra a chi soffre o di ignorare le immagini che rappresentano la sofferenza e il disagio. Questa convinzione nasce dall’idea che per nessun passante sarà possibile restare impassibili davanti alla foto di un bambino salvato dalla Guardia costiera, a quella dei ragazzi senza gli arti che giocano a pallone, all’immagine delle bare di Lampedusa.