CRESCE L’ASPETTATIVA DI VITA, MA TRA RICCHI E POVERI C’È UN GAP DI 18 ANNI
Cresce nel mondo l’aspettativa di vita. Ma nascere in un’area del pianeta piuttosto che in un’altra può fare una differenza di ben 18 anni. A certificarlo è il World Health Statistics 2019, reso noto dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Tra il 2000 e il 2016, infatti, l’aspettativa di vita globale alla nascita è aumentata di 5,5 anni, da 66,5 a 72,0 anni. Mentre l’aspettativa di vita sana alla nascita (il numero di anni che ci si può aspettare di trascorrere in piena salute) è passata da 58,5 anni nel 2000 a 63,3 anni nel 2016. Ma l’aspettativa di vita rimane fortemente influenzata dal reddito.
Nei Paesi poveri infatti è inferiore di 18,1 anni rispetto ai Paesi ricchi. E un bambino su 14 nato in un Paese a basso reddito morirà prima del quinto compleanno. Per la prima volta, quest’anno, le statistiche sanitarie globali dell’Oms sono state disaggregate per sesso.
“Colmare le lacune nei dati è importante per colmare il divario di genere”, ha affermato Richard Cibulskis, autore principale del rapporto. “Politiche e prassi in materia di salute devono essere sostenute da dati solidi e affidabili, generati nei vari Paesi “.
“Dietro ogni numero – ha sottolineato il direttore generale dell’Oms Tetros Adhanom Ghebreyesus – c’è una persona, una famiglia, una comunità o una nazione. Il nostro obiettivo è usare questi dati per produrre decisioni politiche basate sull’evidenza, che ci portino più vicini a un mondo più sano, sicuro e giusto per tutti”.