CONTE, “IL VACCINO A DICEMBRE, GLI EFFETTI A PRIMAVERA”
“Confidiamo di avere le prime dosi del vaccino entro dicembre” ma per gli “effetti chiaramente dovremo aspettare la primavera”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenendo al Festival dell’ottimismo del quotidiano “Il Foglio”, intervistato da Claudio Cerasa. “Abbiamo avuto una videoconferenza con la presidente della commissione Ursula von der Leyen che ci ha aggiornato sulla ricerca inerente ai vaccini. Ci sono dei contratti che prevedono delle consegne, non avremo tutte le dosi ma c’è un’accelerazione. Confidiamo – ha aggiunto – di averlo a dicembre ma arriveranno qualche milione di dosi per il Paese. Ogni Paese dovrà avere un piano per intervenire sulle categorie più fragili, operatori sanitari e man mano verso altre categorie, polizia, forze di sicurezza”.
“Ieri – ha aggiunto il capo dell’esecutivo – ho chiamato i presidenti della Camera e del Senato e ho chiesto loro di trovare un luogo, uno strumento per confrontarsi con il Parlamento. E’ una esigenza anche del governo”. Conte ha quindi puntualizzato che “è una esigenza anche del governo quella di confrontarsi non solo con le forze di maggioranza ma anche dell’opposizione. Mi hanno assicurato che mi faranno sapere”, ha aggiunto il premier. “Se avessimo un tavolo di confronto certificato dal Parlamento, in grado di decidere in tempi rapidi, il governo sarebbe ancora più sereno, prendendo decisioni e coinvolgendo tutti gli attori, è giusto che sia cosi'”, ha sottolineato il premier.
In riferimento ai fondi messi a disposizione dal Recovery fund il presidente del consiglio ha assicurato che “prenderemo tutti i sussidi ma anche i prestiti”, per poi aggiungere: “La nostra posizione è diversa dalla Spagna o da altri Paesi. I sussidi li prenderemo tutti, anche i prestiti perché ci tornano comodi e utili per realizzare il progetto riformatore del Paese”. Parlando poi del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), Conte ha affermato: “Credo che Gentiloni abbia ragione, sicuramente ho stima nei suoi confronti. Al momento non ci sono condizionalità nel Mes, ma è all’interno di una nuova linea di credito che non ci ha mai entusiasmato. Quindi è corretta la valutazione di Gentiloni”.
Parlando poi del dossier scuola, sul quale nella serata di ieri il capo del governo si è confrontato con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, Conte ha osservato che l’impennata dei contagi rischia di mettere in discussione anche la didattica in presenza. “Alcuni presidenti di Regione hanno preso misure più restrittive, ma non è quello il nostro obiettivo. Noi continuiamo a difendere, speriamo fino alla fine, la didattica in presenza”, ha assicurato il premier.
“Ieri – ha quindi affermato Conte – è uscito l’aggiornamento sulla curva epidemiologica da parte dell’Istituto superiore di Sanità, stiamo lavorando per esaminarlo, per confrontarci con gli esperti e capire se è necessario intervenire ancora”. In riferimento alle iniziative già messe in campo dal governo, il presidente del Consiglio ha aggiunto: “Abbiamo adottato un quadro misure restrittive e a livello regionale ci sono dei governatori che stanno adottando misure ancora più restrittive. Il nostro metodo di lavoro si basa sugli stessi criteri: massima precauzione, adeguatezza e proporzionalità”.