Angolo della Salute

COAS MEDICI: “BENE L’AUMENTO DEI POSTI A MEDICINA, MA SERVONO CONDIZIONI LAVORATIVE ADEGUATE”

MEDICI


“Accogliamo con soddisfazione la decisione del Ministro Bussetti di allargare il numero di posti disponibili per le Facoltà di Medicina. Certo, passare da 9100 posti a 9800 non è ancora sufficiente per compensare i pensionamenti e l’emorragia di personale medico dagli ospedali e dalla medicina di base.  Rimane la necessità di aumentare il ritmo del turn over delle assunzioni. Ma dopo anni di assoluto silenzio e assenza delle istituzioni su questo delicato argomento è da considerarsi un buon inizio”.

Questo è quanto afferma ALESSANDRO GARAU, segretario generale del sindacato CoAS Medici Dirigenti.

“Un primo passo è stato certamente intrapreso – aggiunge ALESSANDRO GARAU – ma ora serve il cambio passo, un’azione congiunta con il Ministro della Salute Grillo per far sì che il SSN abbia le risorse affinché i medici tornino negli ospedali e che questi giovani, una volta finito il percorso di formazione universitaria, decidano di rimanere in Italia e di non andare all’estero”.

“Per evitare che questo possa accadere – conclude GARAU -, servirà offrirgli condizioni lavorative migliori di quelle di oggi, strumenti e materiali che siano al passo con i tempi. È necessaria anche una maggiore tutela e sicurezza sul posto di lavoro, sia per quanto riguarda le aggressioni che sulle possibili ripercussioni dovute all’esercizio di una professione a rischio. Deve essere affrontato a livello nazionale il problema del precariato che, non solo deve essere stabilizzato, ma deve ottenere una rivalutazione del periodo di lavoro precario ai fini della carriera. Periodi di precariato lunghi 15 anni non sono rari e non sono certo segno di civiltà. Queste aberrazioni devono essere affrontate prima che i singoli ricorrano alla magistratura. Altro problema che determina abbandono della professione è costituito dalla farraginosità ed aleatorietà delle norme sui trasferimenti, sia intra che extra-aziendali.  Tutti questi motivi stanno portando ad una preoccupante scomparsa di figure fondamentali come chirurghi, radiologi, pediatri e anestetisti che sono imprescindibili per una struttura ospedaliera”.

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