CHIESA, PAPA FRANCESCO: “NON DOBBIAMO AVERE PAURA DELLA CARNE, LE RADICI PIU’ PROFONDE SONO NELLA RESURREZIONE. IN CRISTO RISORTO”
“Le opere di misericordia hanno le radici piu’ profonde proprio nella fede nella resurrezione della carne. Dobbiamo entrare nella logica del dopodomani e non aver paura di accettare fino in fondo la carne di Cristo”, queste sono le parole che Papa Francesco ha pronunciato oggi a Santa Marta, durante l’omelia del venerdì.
“Quando recitiamo il Credo, l’ultima parte la diciamo di fretta perchè – ha osservato Papa Francesco – ci fa paura pensare al futuro, alla resurrezione dei morti. È facile per tutti noi – infatti – entrare nella logica del passato, perchè è concreta” ed anche “facile entrare nella logica del presente, perchè lo vediamo”. Quando invece guardiamo al futuro, allora pensiamo che sia “meglio non pensare”. “Non è facile – ha ribadito – entrare nella totalità di questa logica del futuro”.
Secondo il pontefice “la logica di ieri è facile. La logica dell’oggi facile. La logica del domani facile: tutti moriremo. Ma la logica del dopodomani, questa è difficile. E questo quello che Paolo vuole annunziare oggi: la logica del dopodomani. Come sarà? Come sarà quello? La resurrezione. Cristo è risorto. Cristo è risorto ed è ben chiaro che non è risorto come un fantasma” e lo testimonia il passo di Luca sulla resurrezione quando dice: “toccatemi“. “Un fantasma non ha carne, non ha ossa. ’Toccatemi. Datemi da mangiare. La logica del dopodomani è la logica nella quale entra la carne”. Ci domandiamo, ha ripreso il Papa, “come sara’ il cielo?” se “saremo tutti li’”, ma “non arriviamo a quello che Paolo vuol fare capire, questa logica del dopodomani”. E qui, ha ammonito, “ci tradisce un certo gnosticismo” quando pensiamo che “sara’ tutto spirituale” e “abbiamo paura della carne”. No a una pieta’ spiritualistica, entrare nella logica della carne di Cristo. Non dimentichiamo, ha detto, “che questa è stata la prima eresia”, che l’Apostolo Giovanni condanna: “Chi dice che il Verbo di Dio non è venuto in carne è dell’Anticristo”: “Abbiamo paura di accettare e portare alle ultime conseguenze la carne di Cristo. È piu’ facile una pieta’ spiritualistica, una pieta’ delle sfumature; ma entrare nella logica della carne di Cristo, questo è difficile. E questa è la logica del dopodomani. Noi resusciteremo come è risorto Cristo, con la nostra carne”. Francesco ha rammentato che i primi cristiani si chiedevano su come fosse risorto Gesu’ e osserva che “nella fede della resurrezione della carne, hanno la radice piu’ profonda le opere di misericordia, perchè c’è un collegamento continuo”. D’altro canto, ha proseguito, San Paolo sottolinea con forza che tutti saremo trasformati, il nostro corpo e la
nostra carne saranno trasformati.