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CHIESA, MONS. FISICHELLA: “ABORTO PECCATO GRAVE MA POSSIAMO RICONCILIARCI CON DIO”

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La decisione del Papa di estendere la facoltà di assolvere il peccato di aborto procurato a tutti i sacerdoti è “un fatto che colpisce in profondità anche la stessa opinione pubblica, perchè qui tocchiamo con mano cosa significa realmente la gravità del peccato, porre fine cioè a una vita umana, anche se in fase iniziale. Il Papa ribadisce con tutta la propria forza che si tratta di un peccato grave. Tuttavia anche il peccato più grave non può e non deve togliere la possibilità della riconciliazione con Dio“, queste sono le parole di monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova evangelizzazione, rilasciate in un’intervista all’Osservatore Romano.

“Da questa prospettiva, il Papa è in piena continuità  – sottolinea Fisichella – con l’insegnamento dei suoi predecessori e nella piena tradizione della dottrina della Chiesa. Non dimentichiamo che non sono soltanto le donne a commettere questo peccato. Esse portano il peso più profondo e più grave, ma c’è un contesto che è dato dai medici, dai familiari, dagli infermieri, da chi le consiglia. Tutti sono coinvolti in questo peccato, ma tutti ugualmente possono essere abbracciati dalla misericordia di Dio se ritornano a lui pentiti e soprattutto se sono capaci di riconoscere il male oggettivo compiuto. Questa è l’esperienza che noi preti facciamo quotidianamente. Una persona che vuole confessare il peccato di aborto e va da un sacerdote, proviene già da un lungo cammino che l’ha portata a riconoscere il male compiuto, ma soprattutto a esprimere la sofferenza che porta dentro di sè. Quindi è come se il Papa volesse restituire con la carezza di Dio – conclude mons. Fisichella – la gioia per aver ritrovato una persona che ha sbagliato, il figlio che ritorna a casa

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