CEI: “L’INFORMAZIONE SENZA MEMORIA È PRIVA D’ IDENTITÀ”
“Leggere l’attualità contestualizzandola nella Storia e afferrare il frammento riconducendolo all’insieme non sono semplici slogan, ma un programma di lavoro: senza memoria non c’è identità e questo vale soprattutto per un mondo come quello dell’informazione, i cui confini sotto la spinta delle moderne tecnologie diventano sempre più labili”.
È quanto sottolinea la newsletter della Cei, nell’editoriale firmato da Vincenzo Corrado, nuovo direttore dell’ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale italiana.
“Il tema scelto da Papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2020 ci consegna diversi spunti di riflessione – osserva – Come ogni anno, avremo modo di approfondirli nei mesi che seguiranno la pubblicazione del messaggio, ma al momento ne possiamo cogliere almeno due che si tengono a vicenda e ci provocano in quanto comunicatori: innanzitutto, l’importanza della memoria per la comunicazione odierna”.
Poi, prosegue Vincenzo Corrado, “c’è un secondo spunto: la memoria non è statica, ma dinamica. E in questa sua dinamicità permette lo sviluppo del dialogo tra le generazioni. Una sfida, questa, da vivere se colta nella sua essenza, infatti, ne beneficerà tutta la società che verrà ricomposta e pacificata nelle sue mille sfaccettature”.