Fatti di Roma

CASA, UIL LAZIO: ROMA LA CITTÀ PIÙ CARA E PIÙ MOROSA D’ITALIA

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Aumenta il disagio abitativo nella Capitale, dove nel 2015 sono stati emessi 7.274 provvedimenti di sfratto, di cui 5.233 (71,9%) per morosità. Numeri che collocano Roma in testa alla classifica nazionale e il Lazio al secondo posto in Italia, dopo la Liguria, per il rapporto sfratto/famiglie. Questi alcuni dati elaborati dalla Uil di Roma e del Lazio sull’emergenza casa nella Capitale e le crescenti difficoltà delle famiglie laziali”. Così una nota della Uil di Roma e Lazio.

Il numero degli sfratti per morosità è aumentato di circa il 10% dal 2008 a oggi, considerando sia i contratti a canone concordato, sia quelli a canone libero in cui Roma, con una media di 823 euro mensili (per un’abitazione di 80 metri quadrati), risulta ancora una volta la città più cara d’Italia. A livello nazionale, infatti, per un affitto a canone libero si spendono in media 687 euro mensili (circa 80 metri quadrati), a fronte di 640 mensili per un’abitazione di circa 90 metri quadrati a canone concordato. Ed è sempre la Capitale la città italiana in cui il costo dell’affitto incide maggiormente sul reddito, sia da lavoro dipendente (con il 48,2%), sia da lavoro autonomo (con il 28%), sia soprattutto sulle pensioni (circa il 60%)”.

“Costi enormi di cui non si può non tener conto sia a livello fiscale sia nelle motivazioni degli sfratti – commenta il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Alberto Civica – e’ presumibile infatti che la maggior parte delle morosità sia dovuta alla sopraggiunta impossibilità a pagare il canone, a causa di una minor capacità reddituale del nucleo famigliare. Capacità che è andata scemando negli ultimi anni”. “Basti pensare infatti che la casa rappresenta per i romani la preoccupazione maggiore e i costi per l’abitazione principale (comprensivi di affitto o mutuo e manutenzione) assorbono ben il 70% delle spese famigliari mensili, producendo di conseguenza una costante rinuncia su altri fronti e un calo di circa il 5% dei consumi”.

“Se a ciò si aggiunge un incremento del 118% della tassazione locale negli ultimi cinque anni – aggiunge Civica – si comprende quanto la situazione economica della Capitale sia andata precipitando, creando delle situazioni fortemente preoccupanti, su cui intervenire con concretezza e rapidità. È necessario affrontare al più presto il tema delle tasse con la nuova sindaca, così come agire sull’emergenza abitativa con soluzioni pragmatiche e serie, che contemplino l’utilizzo e/o la trasformazione di immobili anche di proprietà comunali o regionali in disuso, in stato di abbandono o sfruttati solo parzialmente”.

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