BLUE WHALE, 30 ADOLESCENTI COINVOLTI IN GIOCHI MORTALI
Una sfida a compiere una serie di azioni pericolose e gesti estremi, e infine il suicidio. È il “gioco mortale” Blue Whale, che negli ultimi sei mesi ha coinvolto circa trenta adolescenti in tutta Italia.
Le questure di tredici regioni hanno indentificato i membri della chat amministrata da una 13enne di Bari, vittima lei stessa del gioco e ora indagata per istigazione al suicidio. Si tratta di tutte ragazze adolescenti tra i 12 e i 15 anni, dal carattere introverso, scarsa vita sociale, attaccamento morboso al telefono cellulare e partecipazione a numerosi gruppi WhatsApp e profili Instagram, e che negli ultimi tempi avrebbero manifestato il proprio malessere con gesti di autolesionismo.
La magistratura minorile di Bari è stata la prima ad avviare l’indagine. La 13enne era pronta a togliersi la vita, come dimonistrano le immagini “allarmanti ed angoscianti” pubblicate dalla stessa sui social. È emerso che la ragazza era arrivata ad un livello già molto avanzato del gioco, al termine del quale è previsto il suicidio. A far partire le indagini è stata la segnalazione alla polizia da parte di alcune amiche. “
Il problema esiste – sottolinea il procuratore dei Minorenni Ferruccio De Salvatore – e già in passato ci siamo imbattuti in altri casi simili in provincia di Bari. Bisogna fare molta attenzione e collaborare con le autorità scolastiche e con le famiglie per individuare gli indici di rischio”.
“Il fenomeno Blue Whale – spiega la Polizia in una nota – è un gioco pericoloso che si snoda attraverso una serie di 50 azioni pericolose proposte come sfida, in cui un curatore, che allo stato risulta essere una figura virtuale, suggestiona i ragazzi manipolando la loro volontà sino ad indurli al compimento di gesti estremi: camminare sulle linee ferroviarie ad alta velocità, stare in bilico su cornicioni e palazzi, attraversare di notte strade e autostrade particolarmente trafficate”.
(Foto: Ansa)