AUMENTANO GLI INFORTUNI DOVUTI A SCI E SNOWBOARD
Tanta neve sulle piste, ma brutte avventure sempre più diffuse. Dall’inizio della stagione sciistica gli infortuni da sport invernali hanno provocato circa il 40% di tutte le distorsioni viste in ospedale, il 27% di contusioni, il 12% di fratture e il 21% tra lussazioni e trauma cranico. Con un aumento delle lesioni, rispetto allo scorso anno, di circa il 15%, e pronto soccorso sempre più affollati.
“Ogni anno il numero degli incidenti da sport invernali, in particolare sci e snowboard, è sempre più consistente, eppure basterebbe un po’ di buon senso dedicando qualche ora alla ginnastica presciistica, prima di avventurarsi sulle piste, per evitare il rischio di incappare in infortuni che in molti casi possono essere anche gravi e fastidiosi”. Lo sottolinea Sebastiano Cudoni, presidente degli Ortopedici traumatologi ospedalieri d’Italia (Otodi), che hanno prodotto una stima dei traumi sulle piste.
“Dall’inizio della stagione invernale – afferma l’esperto – stiamo assistendo a un aumento delle lesioni traumatiche rispetto agli anni precedenti, infortuni che molto spesso costringono a rimanere bloccati per un lungo periodo di tempo”. La prima cosa che l’ortopedico consiglia è “evitare di avventurarsi nelle discese fuoripista. E’ bene poi regolare gli attacchi degli scarponi e sincerarsi sempre delle condizioni del manto nevoso per evitare di trasformare la vacanza in montagna in un incubo”. Insomma, gli incidenti sono in aumento, ma “si potrebbero evitare – spiega Cudoni – Snowboard e sci non sono affatto pericolosi, se praticati con buon senso e nel rispetto delle regole. Correre su piste ad alta densità di persone può provocare scontri, molto spesso causa di lesioni importanti”.
Ma chi rischia di più? La fascia di età più colpita da incidenti da sci è quella dei 30-50 anni, composta al 65% da uomini e al 35% da donne. I maschi sono un po’ più irruenti quindi per loro è più alto il rischio di traumi, spiegano gli esperti dell’Otodi. Mentre per quanto riguarda gli incidenti di snowboard la fascia dei 15-30enni è quella sottoposta a rischio maggiore per l’alta competitività, sebbene si tratti di giovani abbastanza allenati. Inoltre, i successi conseguiti dai nostri atleti alle Olimpiadi invernali in Corea del Sud hanno spinto molti adolescenti a emulare i grandi campioni, con conseguenze spiacevoli, segnala l’Otodi.
“In questo caso – evidenzia il presidente – i traumi sono provocati da cadute che coinvolgono spalla e arti superiori, mentre per chi pratica sci più spesso i traumi provocano lesioni dell’apparato legamentoso del ginocchio, lesioni quindi dei legamenti e dei menischi”. Attenzione: gli amanti di sport che necessitano spostamenti brevi e repentini, come il calcetto, il basket e lo sci, hanno bisogno di una buona preparazione atletica per salvaguardare in particolare i legamenti del ginocchio. “I legamenti crociati – precisa l’ortopedico – rischiano di rompersi se vengono sottoposti a traumatismi, in particolare in soggetti non allenati”. Occhio anche a braccia, polsi e spalla soprattutto per i praticanti dello snowboard. Sono loro, infatti, quelli più esposti a lussazioni e fratture di una certa entità.
“A volte basta una banale caduta per compromettere la funzionalità di un arto”. Secondo Cudoni, bisognaevitare di sottovalutare il dolore. “E’ consigliabile recarsi da un ortopedico ed effettuare una radiografia anziché rinviare i controlli e sopportare per un certo periodo di tempo un dolore che – avverte l’esperto – può nascondere qualche sorpresa poco piacevole”.