AMBIENTE, A MARRAKECH COP22 PER RIDURRE EMISSIONI E INQUINAMENTO
Solo pochi giorni gli accordi di Parigi sulle tematiche ambientali sono stati ratificati dall’Italia che ora potrà partecipare, attivamente, alla Conferenza sul Clima (Cop22) in programma a Marrakech dal 7 al 18 novembre; questa conferenza potrebbe rappresentare una svolta per le problematiche ambientali e l’inquinamento che sta modificando il clima del nostro pianeta, soprattutto grazie all’accelerazione voluta da Cina e USA con l’Europa che è stata costretta ad accodarsi all’ultimo momento utile, per consentire l’entrata in vigore dell’Accordo, con il deposito congiunto della ratifica dell’Unione Europea e di soli otto Stati membri (Francia, Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Malta, Portogallo e infine anche l’Italia).
La conferenza di Parigi, COP21, rappresenta la prima vera assunzione di responsabilità da parte dei due principali inquinatori del mondo, cioè Cina e Stati Uniti che insieme producono il 38% delle emissioni carboniche totali, ma sembrerebbe che le cose vadano verso un cambiamento e un impegno ad agire subito senza attendere il 2020, come concordato lo scorso dicembre a Parigi.
Questa Cop22 dovrebbe quindi dare mezzi e metodi pratici di attuazione per la riduzione del consumo di inquinanti, naturali e non, rispetto agli accordi di Parigi che sancivano, più che altro, le linee guida su come affrontare l’importante obiettivo di bloccare la crescita del surriscaldamento globale, con un tetto massimo di crescita di 1,5°C, e di ridurre a zero le emisssioni entro il 2050; a Marrakech quindi ci si aspettano piani e progetti per incrementare il piano attuale di riduzione delle emissioni entro il 2030.
Per quanto riguarda noi europei entro 14 anni dobbiamo ridurre le emissioni del 55% e secondo il rapporto di Ecofys per il Parlamento europeo, solo con il raggiungimento congiunto degli obiettivi del 30% di rinnovabili e del 40% di efficienza energetica si realizzerebbe una riduzione delle emissioni climalteranti del 54% ma, per fortuna, il nostro continente offre valide soluzioni e le giuste condizioni affinchè tutto questo avvenga, mantenendo un trend di riduzione del 30% fino al 2020 che è già in funzione e che potrebbe portare non pochi vantaggi a livello economico per tutte le classi sociali visto che la riduzione delle emissioni e la crescita del Pil europeo sono inversamente proporzionali.