Fatti di Roma

A ROMA DANNI PER 800 MLN A CAUSA DEL CORONAVIRUS

A Roma, città che non rientra in questo momento nelle aree di emergenza per l’allarme coronavirus, si è registrato comunque un impatto negativo sulle attività commerciali e turistiche che “se” anche “rientrasse l’allarme e ritornassimo a una normalità entro la fine di giugno, al momento il danno è limitato a 800 milioni di euro”. A dirlo è l’assessore al Commercio e turismo di Roma, Carlo Cafarotti, in un’intervista ad “Agenzia Nova”, a seguito di un incontro che si è svolto stamattina presso l’assessorato allo Sviluppo economico e che ha riunito attorno a un tavolo le categorie della filiera turistica, per valutare l’impatto reale dell’emergenza coronavirus sull’indotto di settore. “Abbiamo misurato l’impatto, che è serio – ha aggiunto Cafarotti -. La situazione è da affrontare con sangue freddo e da prendere bene in considerazione. Ci sono una serie di richieste che dovremo inoltrare sia al Governo che alla Regione Lazio, le aziende sono in difficoltà sul fatturato e sui ricavi già a partire da marzo e aprile”. Gli effetti del diffondersi della paura da coronavirus, nella Capitale, si registrano a partire dal 25 febbraio 2020. Rispetto alla media dei flussi del mese di febbraio, che di regola non è tra i periodi di maggiore afflusso turistico, il calo misurato nell’ultima settimana è del -18 per cento, con impatto limitato nel brevissimo termine. Il problema più significativo riguarda però il previsionale sui mesi a venire: la stagionalità turistica vede di fatto il periodo pasquale con una importante diminuzione, oltre il -30 per cento.

“Negli ultimi 4-5 giorni di febbraio si sono visti degli effetti, fortunatamente su febbraio i danni sono limitabili, il problema è sul previsionale – ha proseguito Cafarotti -. Su febbraio il calo è ancora limitato e marginale. Il problema sono le cancellazioni delle prenotazioni tra marzo e aprile”. Infatti, è sul fronte del turismo che si registrano le prime perdite. Se restano sostanzialmente invariati arrivi e presenze dalla Germania, con un accettabile -3 per cento a partire dall’emergenza, altre nazioni reagiscono in maniera esagerata. Tale reazione è “anche frutto di una informazione leggermente falsata soprattutto all’estero”, ha sottolineato l’assessore. Sempre un andamento peggiorativo, ma sostanzialmente nella media della contingenza, è quello di statunitensi, -21,29 per cento e russi, -18 per cento. Sono dati che si sommano alle vendite online del comparto museale: -20 per cento nel mese di febbraio, che in prospettiva potrebbero arrivare al -40 per cento nei prossimi mesi. Adesso, per fronteggiare il problema, il Campidoglio ha raccolto le istanze degli operatori del settore e rivolgerà al governo “le richieste, non solo economiche, ma anche inerenti a misure di altro tipo. Molti operatori, ad esempio, lamentano che le banche chiedono di rientrare dei fidi, ma il problema ad oggi è innanzitutto di cassa per le aziende”. In prima battuta il Campidoglio sta già ragionando su una dilazione del versamento del contributo di soggiorno per gli albergatori, a partire dalla prossima scadenza del 16 aprile. Sono poi al vaglio le ipotesi di riduzione della pressione fiscale, anche come istanze da presentare al Governo: un ricorso a Cassa depositi e prestiti per il sostegno al credito, una richiesta di risorse governative per l’abbassamento dei tributi locali e di cassa integrazione straordinaria, estesa anche ai fornitori del settore turistico, per evitare i licenziamenti da parte degli operatori in sofferenza. Si vaglia anche la richiesta, nei confronti della Regione Lazio, di abbassare l’Irap, appunto regionale, ad oggi la più alta d’Italia.

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