A ROMA DAL 5 DICEMBRE, IN ITALIA DAL PRIMO: E’ POLEMICA PER IL REDDITO D’INCLUSIONE
“Da venerdì 1 dicembre in tutta Italia è possibile presentare la domanda per vedersi riconosciuto il Reddito di inclusione (Rei). A Roma invece da martedì 5 dicembre, perché questo ha deciso autonomamente l’Amministrazione comunale: le domande possono essere presentate in tutti i Municipi della città solo a partire dalla prossima settimana. Roma evidentemente non ha fretta, o peggio non si è organizzata per tempo, benché il fenomeno della povertà sia esteso e coinvolga come recitano recenti statistiche anche i c.d. “nuovi poveri”: anziani soli, famiglie mononucleari e/o con disabilità, giovani precari o senza lavoro, adulti disoccupati e nuclei familiari numerosi”, la voce che da sfogo questa problematica è quella di Erica Battaglia, esponente del PD capitolino e delegata all’Assemblea romana.
“Roma non ha fretta – continua la Battaglia – di alleviare lo stato di bisogno che, grazie alla misura voluta dal Ministero per il Lavoro e le Politiche Sociali, permetterebbe a tanti cittadini in difficoltà di accedere ad un contributo economico mensile che oscilla tra i 200 ai 500 euro a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare. Ai Municipi, secondo l’organizzazione data dal Campidoglio, spetta il compito di accogliere le domande e anche di attivare tutto il personale sociale indispensabile alla predisposizione del progetto personalizzato di intervento sulla persona per il superamento delle condizioni di povertà (la cui adesione è requisito all’ammissibilita’ al contributo economico stesso). Un lavoro complesso e delicato che mal si concilia con un personale sociale sottorganico e per cui in diverse occasioni abbiamo chiesto supporto amministrativo e umano”.
“Torno oggi responsabilmente a rinnovare l’appello all’Assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale e alla Sindaca perché gli Uffici Sociali dei Municipi siano supportati in via straordinaria con personale sufficiente a raccogliere le domande, elaborare piani personalizzato di intervento per l’inclusione sociale e lavorativa dei beneficiari ed erogare così senza ritardo il contributo economico del Rei. Così come faccio appello, non solo all’Assessore alle Politiche sociali e alla Sindaca, ma a tutti i Presidenti di Municipio di pubblicizzare questa misura di contrasto alla povertà nei luoghi istituzionali e sui social, ma anche in tutti quei contesti sociali dove questa comunicazione può essere di interesse: penso alle scuole, ai centri anziani, ai luoghi di aggregazione e nei mondi del volontariato e del Terzo settore.
“Il sito di Roma Capitale non basta – conclude la nota della esponente democratica – Ricordo a questa Amministrazione che il lavoro sociale è quanto di più delicato gestiscano i nostri uffici comunali e che il Rei è quanto di più urgente si può mettere in campo, ora e adesso, per tante famiglie romane in difficoltà. Evitando polemiche su un ritardo tutto romano e anche sulla mancata pubblicità che il Rei dovrebbe avere per la possibilità che offre, chiedo con senso di responsabilità che il personale in forze nei Municipi abbia il dovuto supporto. Nel rispetto delle persone che in questa città hanno bisogno e nel rispetto del lavoro che quotidianamente svolgono le assistenti sociali di Roma che affiancano famiglie e singoli in pesanti difficoltà economiche e sociali”.